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l'intervista

La Selcetta, Vetere: “Un unico gruppo con tanta voglia di crescere”

Il tecnico dei 2004 spiega il lavoro che sta svolgendo con i suoi ragazzi, tra primo anno di agonistica e ultimo di scuola calcio

01 Marzo 2017

La Selcetta, classe 2004

La Selcetta, classe 2004

La Selcetta, classe 2004

È sempre difficile fare il salto dall’ultimo anno di scuola calcio al primo di attività agonistica, ma in casa La Selcetta, un passo alla volta, si sta cercando di preparare al meglio i ragazzi alla nuova realtà. Mario Vetere, alla guida dei classe 2004 rossoblù, traccia una panoramica generale sul lavoro che sta svolgendo per accompagnare il suo gruppo verso la giusta crescita. Per i ragazzi di quest’annata si tratterebbe dell’ultimo anno di Esordienti, ma come tante altre società, il La Selcetta ha optato per un campionato da sotto età per alcuni di loro: “Siamo un gruppo unico, che si allena insieme – spiega il tecnico – poi a mano a mano scegliamo i giocatori da portare con il gruppo dei Giovanissimi Fascia B. Diciamo che quella dei 2004 è un’annata delicata, perché non è facile trovarsi proiettati in un campionato sotto età. Non tutti i ragazzi hanno la giusta predisposizione a concepire il calcio come una cosa più impegnativa e non solo come divertimento. Quindi di conseguenza è più difficile a livello pratico e si fa fatica di fronte a squadre più preparate. Devo dire che in questa seconda parte di stagione i ragazzi stanno lavorando con un altro piglio, anche se i risultati sono quello che sono. L’importante è che si vedano i miglioramenti, perché il nostro lavoro è in funzione del prossimo anno”. Come detto, però, non tutti i 2004 partecipano al campionato agonistico: “Cerco di ragionare sull’intero gruppo – commenta Vetere – Il lavoro è pressappoco lo stesso, alcuni disputano una doppia partita nel fine settimana, sia agonistica che non, altri ne disputano solo una. Stiamo cercando di favorire la crescita di ogni ragazzo nel modo che riteniamo più giusto. Ci vuole tanta pazienza, perché sono piccoli e in molti casi c’è bisogno di aspettarli. Ripeto, è una fase delicata del loro sviluppo, ma vedo che si stanno mettendo a disposizione”.

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