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L'intervista
12 Aprile 2017
Cianci al Castelli di Tor Sapienza
Quando si chiude una porta, si apre un portone. Non sempre questo detto popolare trova riscontro nella vita di ciascuno di noi, ma a volte basta saper fiutare l'occasione giusta per rimettersi in cammino. È un po' quello che è successo a Davide Cianci. L'ex direttore della Romulea lascia, dopo anni di condivisione d'intenti, la società di via Farsalo alla fine dello scorso anno. Quando si perdono entusiasmo, motivazione e giusti stimoli arriva il momento di sterzare, cambiare strada. Cianci ha trovato la sua in quel di Tor Sapienza. Sono passati già tre mesi da quando l'ex ds amaranto oro è approdato ufficialmente nella società di Massimo Armeni. Nella Pro Calcio ricopre ufficialmente il ruolo di responsabile dell'area scouting, un'area che a via De Andreis a tutt'oggi è in fase di allestimento. Fra gli ultimi acquisti Niccolò Benedetti, un osservatore col quale Cianci ha già lavorato nel club di via Farsalo e che darà un contributo sostanziale a un settore oggi importante per ogni società che intenda crescere e andare lontano. Chiamato dalla famiglia Armeni e da Stefano Volpe appena dimessosi dalla Romulea, Davide ha capito sin da subito di poter condividere gli obiettivi del club gialloverde. "È bastato uno sguardo tra me e Stefano, che conosco da tempo - sottolinea - per capire che avremmo potuto condividere un percorso". Tante le motivazioni che hanno spinto Cianci a scegliere la Pro Calcio Tor Sapienza per proseguire il percorso interrotto con lo staff amaranto oro. Primo fra tutti l'ambizione di una società che vuole andare lontano e avere la sua rilevanza anche nel calcio giovanile. "Quest'anno la Pro Calcio ha consolidato la sua presenza in Elite. Ciò significa poter alzare l'asticella e pensare di diventare competitivi in tutte le categorie. Questo mi consentirà - sostiene Davide - di svolgere un lavoro a lungo termine. Poter guardare lontano mi ha permesso di ritrovare la motivazione. Credo fosse quello di cui avevo bisogno per decidere di tornare in campo. Gli obiettivi tecnici e calcistici - prosegue - non sono stati i soli, però, ad avermi portato a Tor Sapienza. Il centro sportivo sorge in un quartiere denso di problematiche. Essere un punto di riferimento importante per le famiglie della zona, avvalora ciò che ci impegniamo a fare ogni giorno per questi ragazzi. Formarli dal punto di vista tecnico e comportamentale va di pari passo".
Quali sono le caratteristiche necessarie per giocare a via De Andreis?
"Le stesse che vogliamo far emergere dai bambini che coltiviamo nella scuola calcio. Prima di tutto educazione da parte loro e delle famiglie. Questo è il primo step. Per quello successivo è necessario il confronto con i tecnici di ciascun gruppo. Solo in questa maniera il mio può essere un lavoro mirato, che potrà portare a raccogliere frutti già nell'immediato".
In questi primi mesi di lavoro in gialloverde, sei già riuscito a muovere qualche pedina per la prossima stagione?
"L'esperienza acquisita in questi anni mi ha portato a comprendere l'importanza di avere una prima squadra quando si tratta di reperire giocatori per la Juniores come per gli Allievi. Dare, a ragazzi che stanno per concludere il loro percorso nel giovanile, una prospettiva calcistica non è cosa da poco. La Pro Calcio ha una prima squadra, per giunta in un campionato importante come quello di Eccellenza e, dunque, il lavoro più complesso sarà per le categorie dei più piccoli, dei Giovanissimi in particolare".
Se volessi stilare un primo bilancio, credi di aver fatto la scelta giusta?
"Sono convinto di questo. Ho iniziato subito a lavorare per la prossima stagione e lo sto facendo col massimo della serenità. Dicendo questo non voglio certamente recriminare nulla rispetto al passato, ma in questa società ho ritrovato la motivazione per fare questo lavoro. Dovevo solo trovare il club che mi desse nuovi stimoli, consentendomi di iniziare un nuovo capitolo. La Pro Calcio Tor Sapienza lo ha fatto".
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