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l'intervento
10 Luglio 2017
Ponte di Nona, il ds Enrico Pagliaroli
Dopo il comunicato di settimana scorsa con cui il Cr Lazio ha annunciato l'inizio unificato ed anticipato di tutte le categorie Elite, le reazioni da parte delle società non si sono fatte attendere. Dura, in particolare, la posizione di Enrico Pagliaroli, direttore sportivo del GDC Ponte di Nona: "Facciamo parte di un grande 'carrozzone' che risponde al nome di calcio dilettante, dove c'è un presidente che fa le regole e società che si attengono ad esse. Esprimere un'opinione è legittimo e personalmente mi è consentito dissentire fortemente da quanto dicono altri addetti ai lavori: noi ci occupiamo di settore giovanile e scolastico e si è totalmente persa questa dimensione. Si vuole tanto scimmiottare il professionismo ma in realtà non succede: noi siamo dilettanti e vogliamo fare i dilettanti. Non dovendo giocare mondiali o Champions League o altre operazioni da professionisti, non viviamo con il calcio, lavoriamo e abbiamo ferie d'estate. Non ci sarebbe alcun problema ad iniziare i campionati ad Ottobre e far trascorrere alla gente un'estate tranquilla. Al contrario non è normale tornare a metà Agosto per iniziare preparazione". Focale dunque, la scelta di anticipare l'inizio delle competizioni: "Se tutti quelli che parlano, per fortuna loro, non fanno altro oltre al calcio, è normale allora che aspettino metà Agosto per iniziare. Per me non è cosi: la maggior parte delle persone normali lavora. A prescindere da Elite o Regionali va data una regolata generale, perché siamo dilettanti - spiega il ds - Va bene la passione, ma non ricominciare a metà Agosto, per le giovanili come per i Dilettanti. A tal proposito è inutile che la gente discuta e si lamenti tanto dei rimborsi, perché se la stagione parte ad Agosto o si prendono solo ragazzi che non lavorano, oppure si paga perché i più grandi hanno le ferie in quel periodo. Di dilettantismo c'è poco o nulla così". Secondo Pagliaroli la causa è a monte: "Il problema non dipende dagli addetti ai lavori, ma dagli organi competenti. Oltre tutto un tale provvedimento non ci viene comunicato ad inizio stagione, ma all'ultimo momento. E parla un esponente di una società che potrebbe beneficiare della nuova formula, ma così non è possibile: con una categoria siamo in bilico tra Elite o Regionali e non sappiamo quando programmare la preparazione. Credo che in federazione ci siano persone che non hanno mai vissuto le problematiche di una società sportiva. O sono sprovveduti, ma non credo perché son lì da tanti anni, o ci considerano carne da macello. Passa il messaggio che noi paghiamo e loro dettano legge. Si parla di ragazzi, che devono pensare a studiare e a divertirsi due mesi in estate, non pensano in primis al pallone: così creiamo ai ragazzi uno stress enorme".
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