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l'intervista
21 Settembre 2017
Urbetevere, il dg Stazi
Con i campionati giovanili Elite ormai iniziati, l’Urbetevere è pronta per una nuova stagione da protagonista. Nelle ultime due annate il club di via della Pisana ha portato a casa i primi tre titoli regionali della sua storia (uno per categoria tra Giovanissimi Fascia B Elite, Giovanissimi Elite ed Allievi Fascia B Elite), sfiorando l’anno scorso il secondo consecutivo nei Giovanissimi FB con i classe 2003 ed addirittura uno Scudetto Giovanissimi Dilettanti con i classe 2002. Nel 2017/18, dunque, l’Urbe non vuole essere da meno e desidera confermarsi sui recenti standard: abbiamo fatto una chiacchierata a 360 gradi con il direttore generale gialloblu, Fabrizio Stazi, che ha parlato della prima uscita stagionale, dei traguardi da raggiungere e di una problematica grave che affligge il mercato giovanile estivo.
Si parte dall’en-plein delle squadre giovanili, anche se il dg vola basso: “Ci fa piacere aver vinto con tutte le categorie, ma le prestazioni non sono state proprio all'altezza: prendiamo i risultati positivi e basta. Per qualche gara rientra tutto in un discorso di pronostici rispettati: sono invece preoccupato per alcune decisioni arbitrali che ho visto". Nelle due categorie Allievi, due successi in sfide di cartello: "Con i 2001 abbiamo vinto ad Ostia, una cosa mai semplice considerando anche i diversi giocatori sotto età che schieriamo. La gara è stata abbastanza equilibrata e la squadra ha risposto bene. I Fascia B 2002 hanno superato l'Accademia: per la storia che ha ci aspettiamo sempre qualcosa di buono da questo gruppo". Segue un commento sui due gruppi Giovanissimi: "Quella dei 2003 è stata una gara senza storia, anche se il Real Tuscolano neo promosso mi è sembrato ben organizzato - prosegue il dg - Buona prestazione anche dei Fascia B 2004 contro la Totti SS, una buonissima compagine che darà filo da torcere a tutti. In queste categorie cercheremo di far bene ruotando molto le rose". Stazi passa poi agli obiettivi stagionali, e non manca qualche frecciatina: "Puntiamo al raggiungimento delle finali, ma la corsa ormai si è molto livellata. Tante società sono cresciute: oltre alle big si inseriscono per possibilità d'accesso ai playoff, nelle varie categorie, squadre come Giardinetti Garbatella, Atletico 2000, Città di Ciampino, Albalonga, PC Tor Sapienza e Romulea, che sono migliorate. E poi ci sono quei club che per loro ammissione hanno fatto 'grossi investimenti' e che quindi devono arrivare per forza fino in fondo. Parlo soprattutto della categoria Allievi, dove alcuni faranno un campionato a parte: non si parla più di lavoro di società, quanto piuttosto di reclutamento ed ingaggio di giocatori". L'Urbetevere, comunque, punterà a vincere: "Siamo attrezzati nei Giovanissimi, è il compimento del lavoro della scuola calcio. Nelle categorie sopra perdiamo qualche giocatore importante perché lo cediamo ai professionisti e non facciamo 'grossi investimenti' come altri, ma possiamo lo stesso dire la nostra".
A questo punto l’argomento si sposta su una tematica particolare, ovvero i tanti trasferimenti di giovani calciatori da squadre dilettanti a professioniste. Un processo che, secondo Stazi, sempre più spesso non avviene in maniera corretta. “Ultimamente firmano per le prof ragazzi che magari l’anno prima giocavano nei Provinciali, i quali per certo non hanno le qualità necessarie ma vengono tesserati perché i genitori pagano. Così viene meno la meritocrazia. Ho visto ragazzi portati a fare provini fino a metà Agosto, che poi non vengono scelti in favore di altri perché la famiglia dà la sovvenzione. Pensavo che la Primavera fosse l’ultimo baluardo per i raccomandati, invece ho visto società che hanno fatto ‘carne da macello’ con giovani atleti, prendendo in giro i ragazzi in primis, poi i club dilettanti ed infine le famiglie, che hanno investito tempo privandosi di vacanze per stare appresso a chi alla fine ha soltanto manipolato la situazione - spiega il dirigente gialloblu - E’ vergognoso che giocatori che farebbero fatica nelle categorie Regionali, firmino alla fine per categorie nazionali come Under 17, Berretti, ma soprattutto la Primavera, come accennavo prima". La spiegazione, secondo Stazi, è semplice: "Questo avviene perché nel settore giovanile alcuni ragazzi sono gestiti da procuratori o addirittura da studi legali, una faccenda imbarazzante. Società di Serie B e Lega Pro al di fuori del Lazio operano in maniera mai vista: mi chiedo come si faccia a non prendere giocatori che hanno militato in Rappresentative o fatto altre esperienze formative, facendogli passare davanti ragazzi spinti dai procuratori o dalle ambizioni di genitori facoltosi, i quali invece di investire nella loro educazione comprano un posto nel calcio di certi ambienti". C'è soluzione a questo fenomeno? "Il problema è chi permette questo, i dirigenti che accettano questi soldi. Poi ci si lamenta del livello basso dei nostri giovani o delle nazionali: sarà sempre peggio. Credo che ora come ora, per un ragazzo valga più una Serie D che la Primavera di molte società - chiude con decisione Fabrizio Stazi - Non c’è soluzione perché non c’è serietà a causa di certi personaggi: si ragiona a favori e clientelismo, tutto ciò va contro la qualità del giocatore e la meritocrazia. Si passa sopra a ragazzi di valore, che poi ovviamente si demoralizzano e non rendono più. Poche in Italia sono le società che fanno settore giovanile seriamente, valutando bene e valorizzando i ragazzi. Basta vedere da dove provengono i giovani che sono usciti ultimamente in Serie A".
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