la denuncia
Calciomercato 2.0, Stazi denuncia: "Offrono soldi ai ragazzi"
Il Direttore Generale dell'Urbetevere: "Viene proposto un rimborso mensile, abbiamo toccato il fondo"
L'arrivo di Giugno ha portato con sé nuove polemiche. Come ogni anno, infatti, è partita la "battaglia" per la formazione delle rose e sappiamo tutti come funziona. Messaggini, chiamate dirette, mandati per conto di tizio o caio. Tutti stratagemmi più o meno leciti con lo scopo di formare "la squadra più forte". Con il passare degli anni, però, la situazione sembra essere sfuggita di mano. Lo conferma Fabrizio Stazi, Direttore Generale e Responsabile della Scuola Calcio dell’Urbetevere, che ha deciso di denunciare un fatto increscioso: "Per convincere i ragazzi a muoversi, le società stanno cominciando ad offrire un compenso economico ai giocatori. Io dico basta!". Il dirigente di via della Pisana non ci sta: "Già lo scorso anno era capitato, ma adesso siamo arrivati al limite - continua Fabrizio Stazi - Alcuni genitori che sono venuti a fare i colloqui da noi sono stati contattati da una società in particolare la quale è arrivata a proporre 300 euro di rimborso mensile al giocatore più altri benefit che eticamente noi, e molti altri club, neanche ci azzardiamo a sottoporre. Nel settore giovanile credo siano più importanti i programmi di crescita, l'ambiente, la programmazione, piuttosto che la pecunia".
Il Calciomercato 2.0
Quindi, ricapitolando: stando a quanto denuncia Stazi, per convincere un giocatore, una società chiama un genitore, propone a tutti gli effetti un rimborso economico mensile al figlio, nella maggior parte dei casi parliamo di un minorenne, più altri benefit che servirebbero appunto a convincere la famiglia a far spostare il ragazzo nel club in questione. Bisogna correre ai ripari, e subito: "Io credo che la Procura Federale debba iniziarsi ad interessare a questo fenomeno che sta colpendo il settore giovanile laziale - continua Stazi - Abbiamo ufficialmente toccando il fondo. Se fossi un genitore non accetterei mai un simile compromesso. Non voglio fare l'innocente o l’angioletto, però un conto è non pagare un kit, un altro è proporre dei soldi ai ragazzi. Noi e molte altre società siamo sconcertate". Abbiamo chiesto maggiori dettagli al dirigente gialloblu, ma non ha potuto dire di più: "Non posso fare nomi in questa sede, ma credo sia di facile intuizione. Ce ne sono un paio, ma soprattutto una in particolare, che sta cominciando a muoversi in questo modo solo per vincere. Questo però non è il compito di un club di settore giovanile. Comprare giocatori? Lasciamolo fare alle professioniste".