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l'inchiesta

Calciomercato 2.0, Gagliassi: "Questo veleno non aiuta i giovani"

Il direttore sportivo del Tor Sapienza interviene sulla nostra inchiesta tramite una lettera aperta

25 Giugno 2018

Massimo Gagliassi

Massimo Gagliassi

Massimo Gagliassi

Massimo Gagliassi, direttore sportivo del Tor Sapienza, è voluto intervenire sulla vicenda del Calciomercato 2.0 attraverso una lettera aperta che pubblichiamo per intero. Di seguito le parole del dirigente gialloverde.

“Vorrei esprimere un mio pensiero sugli ultimi avvelenati botta e risposta che ci sono stati tra i vari personaggi più o meno importanti del panorama calcistico dilettantistico romano e laziale. Io credo che si stia perdendo di vista quello che dovrebbe essere l’insegnamento che noi tutti dovremmo inculcare ai nostri ragazzi che saranno, in un futuro prossimo, loro stessi addetti ai lavori. Al momento quello che stanno immagazzinando attraverso i social è solo questo: raccomandazioni, presunto denaro dato sottobanco, genitori collusi per un posto di lavoro precario, illeciti sportivi presunti o tali, litigi vari tra le società, pressioni da parte delle società legate ai risultati calcistici, pressioni da parte dei genitori fuori che pensano di avere il figlio più bravo di tutti e tanto altro ancora. Molti ragazzi stanno perdendo la voglia di giocare al calcio proprio perché noi tutti stiamo smontando questo bel giocattolo. Io non voglio assolutamente fare il bacchettone perché in questo mondo ci sono in mezzo anche io e uso una frase fatta ma ben comprensibile: a roma il più pulito ha la rogna, però mi permetto di dire che bisogna fare tutti un passo indietro e tornare agli insegnamenti che ci davano una volta e cioè far capire ai ragazzi che fin dai primi passi nel mondo dello sport conta solamente il sacrificio, la costanza, la voglia di allenarsi, la passione, ricordando loro che nessuno regala nulla, l’unico che può giudicare è solamente il rettangolo verde il quale esprimerà il suo silenzioso giudizio.

Permettetemi di dire un’ultima cosa, non meno importante: bisogna avere il coraggio di fare uscire dalle società di calcio dilettantistico tutti quei presunti pseudo procuratori, osservatori e tutti quelli che danno false illusioni, sia ai ragazzi che ai loro genitori, che non possono poi mantenere, perché purtroppo in questi ultimi anni si è usciti un po’ fuori da quello che invece dovrebbe essere il calcio e cioè il gioco piu’ bello del mondo”.

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