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L'intervista
19 Luglio 2018
Alessio Di Bisceglia @ Mirna De Cesaris
Quattro mesi di inibizione per il presidente della Tor Tre Teste Alessio Di Bisceglia e 500 euro di ammenda alla Nuova Tor Tre Teste. È questa la sentenza emessa dal Tribunale Federale Territoriale dopo l'esposto presentato dalla Polisportiva De Rossi per “l'indebità attività di proselitismo nei confronti di alcuni suoi tesserati”. Nello specifico da Gianluca Martini e Marco Salomone, inibiti per tre mesi, che avrebbero contattato i calciatori tramite i loro genitori. Un'usanza diffusissima, la corsa al talento migliore fa da sempre parte anche del mondo dilettantistico, con club bramosi di titoli regionali e accordi con le professioniste. Molti di voi genitori che ci state leggendo sarete stati, almeno una volta nella vita, avvicinati da un dirigente interessato a vostro figlio per convincervi che la società X è il posto migliore per sviluppare e migliorare le sue doti. Ecco, la Tor Tre Teste e il suo presidente Di Bisceglia sono state inibite proprio per questo, come si evince dal Comunicato del Cr Lazio n°7 dello scorso 13 Luglio, dove viene riportata la decisione presa dall'organo di giustizia sportiva.
Una sentenza che al numero uno di via Candiani non è andata proprio giù. “Assurda – la definisce – Se contattare i genitori dei ragazzi è una violazione del regolamento, allora smettiamo di fare calcio. Vorrei proprio vedere quale club ha il coraggio di affermare che non ha mai contattato un calciatore, tramite il padre o la madre, prima del 30 giugno per convincerlo a cambiare casacca. Ma di cosa stiamo parlando...”. Sono tanti gli aspetti della sentenza che non vanno già al numero uno rossoblù, a partire dal coinvolgimento di una terza società: “In Procura oltre a noi era stato segnalato un'altro club romano per lo stesso motivo: due di quei calciatori della De Rossi sono stati tesserati da noi, gli altri due da un secondo club, eppure per adesso leggo solamente il comunicato che ci riguarda in prima persona – continua il presidente – Inoltre Marco Salomone non è neanche un nostro dirigente, è un appassionato che segue il calcio giovanile e ci segnala qualche talento che può fare al caso nostro. Pensiamo di avere le strutture adatte per far crescere i ragazzi nel migliore dei modi, offriamo a loro le nostre prestazioni e in questo caso, essendo al primo anno di preagonistica, voglio sottolineare con fermezza come questi due giovani abbiano regolarmente pagato la retta, come tutti gli altri. I genitori hanno scelto di iscrivere i loro figli da noi pagando, è stata una loro scelta. Noi abbiamo offerto loro una possibilità che hanno accettato in completa libertà”. Nelle parole di Alessio Di Bisceglia non c'è rabbia, quanto incredulità: “Pensate se le società segnalassero tutti gli episodi di questo genere: sarebbero inibiti tutti i dirigenti e multati tutti i club, nessuno escluso. Fa parte del gioco che un ragazzo decida di cambiare squadra, a volte lo fa solamente per andare a giocare con un amico, ma il contatto con un tecnico o un dirigente è naturale che ci sia. Non credo che nei centri sportivi, il primo luglio di ogni anno, si presentino decine di calciatori che vengono tesserati a occhi chiusi, mi sbaglio? - commenta ironicamente – Qualcuno avrà detto loro di presentarsi, non è il medico della mutua che quando apre l'ambulatorio ci sono i pazienti ad aspettare. Io stesso nel mio ufficio ho la documentazione che attesta come alcuni miei tesserati a giugno già si allenavano in segreto con altre squadre: che dovrei fare? Denunciare? A che pro, ogni anno perdiamo qualche ragazzo e ogni anno lo rimpiazziamo, come fanno tutti, fa parte del gioco. Se penso a cosa accade nel sottobosco del nostro movimento e penso di essere stato inibito per questo... Mi vien da ridere”.
Alessio Di Bisceglia e la Tor Tre Teste non presenteranno alcun ricorso: “Per difendermi da cosa? Non riesco proprio a capire – conclude - Vorrà dire che per quattro mesi la carica di Presidente sarà occupata da mia moglie. Mi dispiace giusto per l'ammenda: avrei preferito darli in beneficenza piuttosto che pagare per una sentenza che, ripeto, mi sembra davvero assurda”. E mentre il presidente della Tor Tre Teste si gode il suo riposo, le sue parole ci fanno riflettere soprattutto sotto un aspetto in particolare: ma tutte i cambi di casacca resi ufficiali il primo di luglio, anche alla nostra testata, sono frutto di accordi presi il mattino stesso?
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