L'intervista
Massimina, Mezzatesta sorride: "C'è tanto entusiasmo"
A tu per tu con il dg del club di via Casale Lumbroso: la sensazione è che si stia costruendo qualcosa di molto importante
L'avventura è partita. Il Massimina, dopo aver inaugurato la stagione dell'agonistica e della scuola calcio, dopo aver cambiato tanto, se non tutto, inclusi stemma e, ultimamente, pagina facebook è pronto per scostare le macerie dal suo cammino e ricostruire, con l'obiettivo di tornare in alto. Abbiamo raccolto le impressioni del direttore generale, Franco Mezzatesta: “Sento molto entusiasmo, tanta voglia di rinascere. Lo dimostra l'entità degli investimenti sostenuti per la ristrutturazione dell'impianto e l'atteggiamento che ogni persona intorno a questo club sta mettendo nel suo lavoro. Personalmente sono molto ottimista. Abbiamo seguito un criterio ben preciso per gettare le nuove basi: come prima cosa abbiamo cercato uomini. Gente che si attaccasse alla maglia, a questo club, gente di calcio. Credo che in linea di massima le scelte siano state indovinate. Mi piacerebbe creare un ambiente ottimista, fatto da rapporti basati sull'amicizia e sulla trasparenza, anzitutto.Venire al campo deve essere un piacere per tutti coloro che lavorano per il Massimina. Dal punto di vista sportivo mi piacerebbe invece tornare in alto: certo, ci vorrà del tempo, dato che su 100 tesserati nel settore giovanile 80 sono nuovi. Tuttavia penso che per il tipo di categorie che facciamo tutti i nostri gruppi siano competitivi e all'altezza. Vogliamo mantenere le due categorie regionali e cercare di conquistare con le altre due squadre qualcosa di buono, se non prendere la categoria, gettare almeno buone basi per il futuro. Per quanto riguarda la Juniores l'abbiamo fatta per dare continuità.” Chiediamo al direttore cosa invece vorrebbe lasciare, se dipendesse da lui, fuori dalle mura del San Gabriele. “Ultimamente per i campi si vedono atteggiamenti assurdi, sia da parte dei genitori che degli stessi ragazzi. Vorrei tenere al di fuori l'esasperazione, voglio che ci si ricordi sempre che il calcio è un gioco e che la priorità è il benessere e il divertimento dei nostri atleti.” Sui suoi compagni d'avventura, a cominciare dall'ultimo arrivato, Roberto Mattioli, nuovo responsabile della scuola calcio: “Lo conosco da anni. Inizialmente era in dubbio, l'ho visto disamorato un po' da questo ambiente. Ma quando è venuto qui da noi si è accesa in lui una scintilla: deve aver capito che tipo di club stiamo costruendo qui. Per dire, ieri siamo andati via dal campo alle 21:15. Sono sicuro che prendendo Mattioli abbiamo fatto un grande acquisto.” Sul ds Walter Spaccatini: “Per me è come un figlio. L'ho allenato, ci conosciamo da anni. Ha iniziato a fare il direttore sportivo e cedo sia portato: ha grosse capacità ma anche l'umiltà di imparare: quando c'è un connubio di pregi come questo non si può far altro che bene.” Sul direttore tecnico Patrizio Centanni: “Anche con lui ci conosciamo da tanto tempo. Che dire, un vero e proprio professionista fra i dilettanti, a volte anche fin troppo. Minuzioso e capillare in tutto quello che fa: lo stimo tanto.” Sul presidente Michele Marano: “Un uomo appassionato e ambizioso. L'ho conosciuto quest'anno, è una fortuna per tutto il quartiere che abbia avuto la voglia e lo spirito di iniziativa per lanciarsi in questo progetto. Lo vedo molto carico: per questo dobbiamo fare tutti uno sforzo per non fargli perdere questa splendida voglia. Per il resto sono convinto che questa società abbia preso un ascensore e stia salendo: ora è ancora al piano terra, poco a poco, però, arrivera ai piani alti.”