L’intervista

Con D'Ulisse alla scoperta del Coerver Coaching

Claudio D'Ulisse, direttore internazionale e responsabile del Centro-Sud Italia, ci spiega la metodologia Coerver

Il mondo va avanti velocemente, si evolve, e così anche tutti gli aspetti che esso include; come la tecnologia, la scienza, la medicina anche il Calcio ha bisogno di svilupparsi, di esplorare quella porzione di esistenza ancora ignota. Negli anni 70', un certo Wiel Coerver, allora allenatore in Olanda, iniziò ad interrogarsi su come migliorare la tecnica di base dei giovani calciatori e ideò un programma di allenamento che andasse a curare tutti quegli aspetti inerenti alle abilità tecnico-tattiche. Con l'aiuto di Claudio D'Ulisse, direttore internazionale del metodo e responsabile tecnico/organizzativo del Centro e Sud Italia per la metodologia sportiva "Coerver Coaching", andiamo a scoprire i dettagli di questo rivoluzionario approccio all'allenamento calcistico.


Nella pratica, quali sono gli esercizi attraverso i quali viene attuata questa metodologia?

"Gli esercizi sono inerenti alla fase di possesso palla e partono dalla tecnica individuale sino ad arrivare al gioco di squadra; tali esercitazioni posso essere suddivise in due tipologie: analitica (dominio della palla, sensibilizazzione) e situazionale (1vs1, 1vs2, 2vs1 2vs2, 3vs3, attacchi di gruppo), tengo a specificare che non si tratta di esercizi a sè stanti ma uno viene svolto in funzione dell'altro e viceversa al fine di migliorare la tecnica di base nelle differenti situazioni di gioco in cui ci si può trovare durante una partita".


Quali sono le squadre che hanno adottato il Coerver Coaching?

"Questa metodologia sportiva ha avuto una proliferazione incredibile ed ora le squadre che la utilizzano sono moltissime; in ambito internazionale posso citare Real Madrid, Manchester City, Benfica. Diverse federazioni hanno deciso di affidarsi al Coerver Coaching come quella inglese. americana ecc. Nel Lazio hanno svolto questo programma le società dilettantistiche più importanti quali Savio, Vigor Perconti. Totti Soccer School e Villalba ma ne potrei citare molte altre. La metodologia è in continua evoluzione e per questo ha bisogno di frequenti perfezionamenti; per quanto riguarda le società professionistiche, abbiamo svolto aggiornamenti "1vs1" e Youth Diploma presso la scuola calcio dell'A.S. Roma, il "First touch" a Vinovo con la Juventus e molti altri con Milan, Inter, Perugia, Carpi, Sampdoria, Pisa, Siena, Lucchese, Ternana, Triestina. Altri aggiornamenti sono in programma (Frosinone e Pistoiese) per i prossimi tempi, l'obiettivo è di fornire un prodotto il più completo possibile". 


Il metodo Coerver in che misura si è sviluppato nel tempo?

Questi continui aggiornamenti hanno permesso al metodo Coerver di migliorare notevolmente, agli inizi infatti, andava a curare quasi esclusivamente la parte analitica dei calciatori, invece, grazie a numerosi studi si è arrivati a lavorare anche sulla parte situazionale; dal 1984 (anno in cui è stato fondato ufficialmente il metodo) ad oggi, i miglioramenti sono stati evidenti e del tutto innovativi portando il Coerver Coaching ad essere un programma d'allenamento completo. In Italia ha avuto una diffusione importante soprattutto al Centro-Sud, inizialmente la metodologia era stata sviluppata in particolare al Nord; posso ritenermi più che soddisfatto del lavoro svolto se andiamo a guardare i numeri: finora abbiamo formato più di 6000 allenatori e 3000 calciatori, lavorando con circa 500 società dilettantistiche e professionistiche. Quest'anno è iniziato alla grande, abbiamo istituito dieci corsi di formazione e abbiamo altre quindici società affiliate. Sempre un maggior numero di realtà calcistiche si sta rendendo conto dell'importanza e dell'efficacia di questa metodologia".


Visto il momento tutt'altro che facile in cui si trova il calcio italiano, credi che il Coerver Coaching possa rappresentare la svolta per un cambio di tendenza?

Non mi stancherò mai di dire che in Italia è morto l'istruttore più importante: la strada. Essa permetteva ai giovani di "allenarsi" per cinque ore al giorno toccando il pallone un'infinità di volte; si lavorava in situazioni di 1vs1, 3vs2 e tutto questo in ambienti nemmeno adatti al gioco del calcio, ciò rappresentava però un input a curare in misura ancora maggiore le abilità tecnico-coordinative e psicomotorie. Inoltre, aspetto da non sottovalutare, è il fatto che per strada si lavora molto anche a livello mentale, sull'autostima ed il coraggio. Oggigiorno lo smatphone, la playstation e la tecnologia in generale hanno limitato tutto ciò. Concludo dicendo che, essendo venuta meno la strada, il Coerver Coaching si pone come obiettivo di sostituirla almeno in parte. Mi auguro che l'Italia riesca a tornare ai fasti di un tempo ed a riprodurre quella genuina fantasia calcistica made in Italy che tutto il mondo ci invidiava".


In che modo il Coerver Coaching può estendersi ancora nel mondo del calcio?

"Questo metodo non ha limiti e noi addetti ai lavori facciamo di tutto affinchè il maggior numero di persone riesca ad usufruirne. Recentemente siamo sbarcati anche nel Futsal, Carlos Ortiz e Ricardinho sono diventati nostri testimonial, così come Carolina Morace per quanto riguarda il calcio femminile. Vogliamo estendere i nostri orizzonti per quanto possibile ma questo non dovrà andare a discapito della qualità del lavoro, anzi, cercheremo di migliorare anche sotto questo aspetto.



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