l'evento
OPES, all'Onesti festa dello sport con "Entra in Squadra!"
Si è svolta questa mattina al CPO dell'Acquacetosa la giornata conclusiva del progetto organizzato dall'Ente di promozione: 500 ragazzi coinvolti, presente anche Malagò
Si è svolta questa mattina, presso il Centro di Preparazione Olimpica del CONI Giulio Onesti, la giornata conclusiva del progetto di O.P.E.S. denominato "Entra in Squadra!": 500 ragazzi provenienti dagli istituti superiori romani di secondo grado hanno avuto la possibilità di vivere una mattinata all'insegna dello sport e dell'amicizia. Sui campi dell'impianto capitolino, gli studenti si sono potuti cimentare nelle tre discipline previste dal progetto (calcio a 5, pallacanestro e pallavolo) ed avvicinare ad altri sport, come rugby, bowling, atletica leggera, aikido, karate e kung fu grazie anche alla presenza di tecnici federali. L'atto conclusivo di quella che è stata una vera e propria festa sportiva è stato però un convegno, tenutosi nell'aula magna del CPO, intitolato "Entra in Squadra: il nuovo modello di promozione sportiva": un momento di riflessione, un dibattito in cui le personalità dell'Organizzazione Per l'Educazione allo Sport hanno presentato un'analisi statistica basata sui dati raccolti nell'anno scolastico 2017/18.
Ad aprire e moderare la conferenza Juri Morico, segretario generale di OPES, nello spiegare come questo progetto sia figlio dell'esperienza dell'Organizzazione, che fa della promozione dello sport il proprio punto forte, soprattutto quando si parla si scuole e famiglie. Il primo intervento è stato quello di Marco Perissa, presidente nazionale OPES: "Siamo aperti a cooperazioni con qualunque ente di promozione sportiva, perché il nostro fine è la costruzione di nuovi modelli di avanzamento dello sport, per offrire ai giovani programmi efficaci e efficienti. Dal 2012 OPES si è rimboccata le maniche ed i risultati dell'attività capillare svolta sui territori sono incredibili: vantiamo oltre 500.000 tesserati, 6.200 associazioni sportive iscritte al CONI e 1000 associazioni culturali, di promozione sociale e di volontariato. Lo sport supera ogni differenza, elevando la dimensione dell'atleta, amatoriale o meno. Abbiamo pensato di proporre a giovani sportivi anche altri ruoli, con competenze manageriali, tecniche, specifiche: talento ed attitudine si vedono subito e si può coinvolgere uno studente sotto più punti di vista a seconda delle sue caratteristiche - spiega il vertice dell'Ente, che poi prosegue - Siamo quindi entrati nelle scuole, scegliendo tre discipline (calcio a 5, pallacanestro e pallavolo) e coinvolgendo i ragazzi, che sono stati estratti a sorte per la squadra in cui giocare e per il ruolo da ricoprire: così abbiamo messo in moto un circolo di partecipazione e di fuoriuscita delle capacità di ognuno. L'impatto di questo laboratorio è stato molto forte sui giovani per analizzarne i comportamenti ed intervenire positivamente ed in maniera inclusiva, con la correzione di eventuali atteggiamenti prevaricanti per rendere maturi dei giovani atleti. È acclarato che l'effetto dello sport sui giovani sia positivo. Un tema di riflessione è la necessità di sperimentare modelli sportivi educativi nuovi e virtuosi: invitiamo le istituzioni a ragionare con noi”. Prende poi la parola Alessandra Sensini, campionessa olimpionica di windsurf e vicepresidente del CONI: "È importante la multilateralità nello sport, così come è fondamentale permettere a tutti i ragazzi di praticare sport, sin da piccoli, indifferentemente dalle condizioni socio-economiche. Così gli si fa capire da subito l'esistenza di regole, il valore della disciplina e del lavoro di gruppo per raggiungere un comune obiettivo: lo sport insegna questo e vale per la vita quotidiana. La scuola dovrebbe avere una funzione prioritaria in questo. Mi è piaciuto molto del progetto Entra in Squadra non solo la parte del campo, ma anche quella fuori da esso, in cui i ragazzi sperimentavano altri ruoli: lo sport è un settore economico vero e proprio e intorno ci ruotano tantissime professionalità".
Segue il discorso del professor Antonino Mancuso, coordinatore regionale del servizio educazione motoria, fisica e sportiva USR Lazio - MIUR: "Lo sport ha un'enorme potenzialità di far acquisire ad una persona un grande patrimonio di conoscenze e capacità; inoltre ci aiuta nella vita di tutti i giorni nell’adattamento ai cambiamenti, sviluppando competenze basate sulla flessibilità mentale nella gestione di imprevisti. Abilità che dallo sport si trasferiscono nei contesti lavorativi e sociali. Con il nostro corpo facciamo un’opera: il prodotto del corpo è un prodotto della persona e lo sport avvicina persone, le riempie di princìpi gestionali fornendo metodologie d'azione e favorendone l'inserimento in società". Infine, l'attesissimo discorso di Giovanni Malagó, presidente del CONI: "Con OPES c'è un rapporto di affetto e stima e sono felice della resa di questo evento. Nel CPO dell'Acquacetosa ci sono stati enormi sviluppi, in termini di struttura. Questo convegno parla di professione: fino a pochi anni fa c'erano poche figure nel mondo dello sport, atleti, tecnci e dirigenti. Ora ce ne sono tantissime, nuove e variegate, tra comunicazione, managment, marketing e giustizia sportiva. Se c’è lavoro è perché c’è domanda, magari un evento straordinario e che quindi si rivela un valore aggiunto. Come la visione di Onesti nel '60 per le Olimpiadi: facciamo cose nuove, diverse e facciamo sport. Ne parlino tutti coloro che hanno una coscienza sportiva e OPES fa grandi cose in tal senso".