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L'intervista

Mattioli: "Il Massimina ha riacceso in me una scintilla"

Il nuovo responsabile della scuola calcio, con un passato da allenatore nelle giovanili di Roma e Lazio, racconta i suoi primi giorni

03 Ottobre 2018

Roberto Mattioli

Roberto Mattioli

Roberto Mattioli

Concludiamo il nostro primo ciclo di interviste alla nuova dirigenza del Massimina scambiando quattro chiacchiere con l'ultima figura che mancava alla nostra rassegna: Roberto Mattioli, responsabile della scuola calcio. L'arrivo di Mattioli ha inorgoglito tutti i componenti del club: figura di prestigio nel panorama calcistico laziale, Mattioli vanta un curriculum di tutto rispetto. In passato ha allenato nelle giovanili di Roma e Lazio, guidando anche la Primavera di quest'ultima. Una pedina di grande qualità dunque si aggiunge alla famiglia del Massimina: un tassello prezioso a completare un mosaico praticamente perfetto. “Conoscevo la società Massimina, naturalmente, ma non ricordavo in tutta onestà una location così bella, questo no.” Esordisce Roberto Mattioli riferendosi al centro sportivo. “Sono arrivato qui a metà settembre, dopo un paio di anni di inattività. Ad essere sincero, infatti, mi ero un po' disamorato di questo ambiente. Non dello sport, quello mai, ma di tutti i meccanismi le dinamiche che ci sono dietro. Poi sono arrivato qui, ho conosciuto il presidente e le altre figure che fanno parte del club e a primo impatto ho avuto subito impressioni molto positive. Io, personalmente, sono un uomo che si fida del proprio istinto, che vive di sensazioni: non appena ho messo piede qui ho sentito qualcosa di speciale. Posso dire che il Massimina, questo nuovo Massimina, ha riacceso in me una scintilla che si era forse assopita. Vedo qui tutti i presupposti per lavorare bene: mi rendo conto che ci sono delle situazioni che non trovi in altri contesti. Faccio l'esempio del presidente, Michele Marano. Lui è sempre al campo, lo trovi praticamente ogni giorno e già questa è una cosa che lo distingue da molti altri presidenti. E poi ha mille accortezze: per esempio il sabato mattina, quando i bambini hanno allenamento, lui gli fa trovare la merenda, per dire. In un calcio come quello di oggi, sempre più impoverito di valori, cose del genere le vedi veramente di rado.” Sul suo incarico di responsabile della scuola calcio: “Mi approccio a questo onore e onere con tanta umiltà e semplicità. La responsabilità è grande, perché il quartiere ci sta dando grande fiducia. Lo testimoniano i numeri: la stagione è iniziata praticamente ora eppure abbiamo già raddoppiato i numeri dello scorso anno. C'è un entusiasmo trascinante, è proprio questo che mi ha catturato: farò del mio meglio.” Sulla scuola calcio che Mattioli vorrebbe creare al Massimina: “La priorità per me è costituire un binomio istruttori-genitori, solido, basato sulla trasparenza e sulla vicendevole collaborazione. Vanno bene i programmi tecnici, stiamo mettendo a punto il nostro e, confidiamo, mettendoci maggior qualità rispetto agli altri, ma se avremo successo da questo punto di vista potremo scoprirlo solo al termine dell'annata. Quello su cui voglio puntare sin da subito è la creazione di un ambiente adatto ai nostri bambini, dove possano venire contenti e andarsene via felici. Detto questo, mi sto guardando intorno: penso che il livello dei nostri gruppi sia molto buono: potremo gettare delle ottime base per le squadre dell'agonistica del futuro. Abbiamo lo staff giusto, la qualità di base giusta e le idee giuste. Sono sicuro che con queste caratteristiche e con l'entusiasmo contagioso che abbiamo tutti, nel giro di pochi anni il Massimina potrà spiccare il volo.”

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