l'intervista
Flavio Moscetti: "Stile Atletico, avanti con i nostri dogmi"
Il direttore generale del club biancorosso fa il punto della situazione della stagione che è stata, guardando avanti con tantissimo ottimismo e determinazione
Il direttore generale dell'Atletico 2000, Flavio Moscetti, traccia il punto della situazione in merito all'ultima, intensissima stagione, disputata dai biancorossi. “Questo è il periodo delle valutazioni, su ciò che si è fatto nella passata stagione e ciò che si dovrà fare per la prossima. All’Atletico ci sono i “lavori in corso”. Per quanto riguarda la scorsa stagione, siamo riusciti a raggiungere tutti i traguardi prefissati, seppur con momenti di sofferenza che sono comunque un fattore inevitabile in una lunga stagione ma che ci hanno compattato in modo straordinario. Voglio ringraziare tutti coloro che ci hanno aiutato a raggiungere questi obiettivi, nessuno escluso. Ci sono state alcune “separazioni” che nel calcio possono accadere, ma chi è rimasto lo ha fatto dando il 200% in un finale di stagione intensissimo. Ora stiamo lavorando sulla composizione dei gruppi dell'agonistica e lo stiamo facendo cercando prima di tutto ragazzi determinati, che vogliono scendere in campo con gli “anfibi” e non con i tacchi a spillo... Secondo lo stile Atletico. La scelta dei tecnici è intrapresa seguendo profili che sappiano trasferire questi contenuti, l’organigramma è fatto, ma lo sveleremo più in là. Il nostro dogma sarà il senso di appartenenza e la voglia di dire una parola in meno e fare un metro in più degli avversari, mettendo al centro di tutto i ragazzi e la loro crescita prima di noi stessi. Tanto campo e pochi social, i nostri tecnici non hanno profili Facebook, Instagram etc... Ci piace la vita vera non quella virtuale dove è tutto bello e perfetto, compreso ciò che sto dicendo adesso. Meglio sporchi sul campo che puliti sui social. Questo per mantenere alta la statistica, che in pochi conoscono, che ci vede come la seconda società nel Lazio ad aver dato calciatori al professionismo “vero”, da noi i ragazzi partono col solo biglietto di andata in tasca. Il mio personale augurio e quello della società è di aver trovato tanti più “cavalli” vincenti che arrivino alla fine, che non scappino alle prime difficoltà, sapendo che non sarà semplice individuarli, a differenza degli asini, quelli sì che li riconosciamo subito”.