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Scuola calcio
14 Dicembre 2019
Mister Montenero e i suoi ragazzi
Qui, alla Jem's, il bambino viene prima di tutto. Divertirsi con qualità, è questo l'obiettivo della nostra scuola calcio. Vedere i bambini venire con la voglia di calciare quel pallone al quale tutti siamo appassionati riempie i cuori di una gioia immensa, che va oltre i risultati sportivi. Non bisogna però mai dimenticare che competenza e passione sono due dei diktat fondamentali per chi, come noi, invesete nella scuola calcio. Per questo i nostri istruttori devono avere prerequisti ben precisi. Una delle colonne portanti del nostro progetto si chiama Massimo Montenero, che da anni lavora con ragazzi di giovane età, anche a livello agonistico, ma che nella scuola calcio vede il suo centro di gravità, intorno al quale gira il calcio. " Leggere negli occhi dei bambini la gioia di apprendere, divertendosi, vederli correre verso i loro sogni di piccoli calciatori, ridere con loro, condividere le gioie dei loro successi, è questo quello che più mi piace". Parole che fanno capire tutto l'amore del mister verso quello che fa: " Passione e competenza sono le qualità che non possono mancare a un buon istruttore, che, se chiamato a lavorare con i bambini, deve poter dire di saper parlare "la loro lingua". Pazienza e accoglienza fanno la differenza. Un buon istruttore è anche un educatore, severo al punto giusto e tanto amorevole". Quindi divertirsi si, ma con delle regole. Un istruttore deve essere sempre al di sopra dei ragazzi, ma non con superiorità, bensì dando l'impressione di essere sempre al loro livello. Il mister è stato accolto fin da subito alla grande da tutti: "Sono entrato a fare parte della famiglia Jem's tramite mio fratello, Roberto Montenero, che, lavorando nel mondo del calcio, conosceva il presidente, Gianluca Caruso, Max Tonetto e Simone Perrotta. È bastato un incontro e lo scambio di qualche battuta per capire che avremmo potuto collaborare e crescere insieme, sfruttando a nostro vantaggio la disponibilità di spazi tanto grandi e accoglienti, l'ideale per giocare e divertirsi, trasmettendo ai nostri ragazzi la passione che abbiamo in comune: quella del calcio. A distanza di un anno confermo le mie prime impressioni con la soddisfazione di avere preso parte a un progetto importante nella gestione del quale sono chiamato a svolgere, tra le altre, la funzione di educatore, la mia preferita". Educatore ed insegnante quindi. Un doppio ruolo non semplice da gestire, ma che se lo si fa con intelligenza e competenza porta i suoi frutti: "Per quel che riguarda il metodo di insegnamento da applicare, la società, ci suggerisce di seguire delle linee guida di ispirazione A.I.C. Junior. A ciascun istruttore spetta il compito di sviluppare queste linee guida, ognuno a seconda della propria esperienza e dei ragazzi cui si rivolgono i propri insegnamenti". Fondamentale infatti è anche la personalizzazione del lavoro. Ogni istruttore ha sue caratteristiche specifiche e valorizzarle è il nostro compito. I risultati poi vengono da soli: " Il gruppo che alleno conta 10 bambini nella gestione dei quali mi avvalgo della preziosa collaborazione di mister Vincenzo Tufo. Ad oggi, abbiamo giocato 5 partite di campionato. I progressi fatti sono tanti, ma la strada è ancora lunga, sarà che sono molto esigente e che mi piace pensare di poter fare sempre meglio".
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