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Scuola calcio
07 Febbraio 2020
I 2010 della Jem's
Giorgia Fiaschi è una delle istruttrici della scuola calcio della Jem's, dove cresce con impegno e passione ogni giorno i suoi classe 2010: scoperta l'esistenza della società attraverso la nostra Diana Bellucci, sua amica e ex compagna sul campo, Giorgia è venuta per assaggiare il mondo biancorosso e, da allora, ne è stata catturata. Ne abbiamo parlato con lei. "Sì, la mia avventura qui nasce grazie alla mia amicizia con Diana Bellucci: abbiamo giocato insieme tanti anni fa e quando ho visto che era coinvolta in questo progetto l'ho subito contattata per saperne di più. Mi è sembrata già da subito una società estremamente interessante, non solo per i diversi campioni che ne fanno parte ma anche per l'organizzazione generale, la serietà di un progetto solido. A diversi mesi di distanza dal mio arrivo in Jem's devo confermare la mia prima impressione: è una società che ha una progettualità interessantissima, che guarda sempre al futuro e vuole crescere e migliorarsi, per offrire sempre il meglio per i bambini e ragazzi che la frequentano". Giorgia è fiera dei progressi dei suoi bambini: "I miei 2010 mi stanno dando davvero tantissime soddisfazioni. Ho iniziato a lavorare con loro da novembre, quando sono stata chiamata a dare una mano al mister Stefania Mazzella. Grazie alla sua esperienza e al nostro impegno abbiamo ottenuto grandi risultati con un gruppo che ora ci segue totalmente. Il nostro metodo? Lavoriamo tramite quello induttivo, per formare dei giocatori autonomi e pensanti e non degli automi che eseguono pedissequamente ciò che viene loro detto. Ci concentriamo di volta in volta su un obiettivo tecnico specifico, ora ad esempio stiamo lavorando sulla trasmissione del pallone, non perdendo mai di vista il lato umano e sociale, che a dieci anni assume un valore fondamentale". La Jem's è un club che si sforza anima e corpo per combattere la discriminazione di genere: un tema, oggi, più attuale che mai. "Il discorso della parità di genere nel calcio è un discorso che va avanti, troppo lentamente, da anni. Società come la Jem's sono una perla rara in un mondo storicamente non solo maschile ma anche maschilista. Qui si affronta il tema nel modo migliore possibile e cioè mostrando chiaramente quanto il genere non abbia nulla a che fare con la preparazione calcistica e la dedizione che si mette in campo, giocando o allenando. Vedere i nostri bambini a bordo campo fare il tifo per me e gli altri loro mister che giocano con la squadra femminile è veramente la risposta più bella a questo tipo di pregiudizi". Ma se Giorgia avesse un figlio, lo porterebbe alla Jem's? Glielo chiediamo. "Se avessi un bambino lo porterei senz'altro alla Jem's, perché è veramente una società a misura di bambino. Ogni ragazzo qui è seguito e coccolato, non come un numero ma come un individuo unico e speciale. Di lui cerchiamo di sapere tutto e di spronarlo al miglioramento non solo dal punto di vista calcistico, ma soprattutto dal punto di vista umano...è una società che si prefigge l'obiettivo di formare non solo degli ottimi giovani calciatori, ma soprattutto i cittadini del futuro. Per questo porterei senz'altro mio figlio qui".
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