L'intervista

Ostiense, Steffinlongo: "Teniamo impegnati i bambini"

Il responsabile organizzativo biancoverde spiega come affrontare l'emergenza con i più piccoli

Responsabile organizzativo dell'Ostiense Calcio, ma anche madre di un giovane campione della scuola calcio biancoverde. Simona Steffinlongo si trova a vivere su due fronti l'emergenza sanitaria che sta stringendo nella sua morsa il nostro paese. “Ovviamente la situazione che stiamo vivendo è paradossale – esordisce il dirigente capitolino – e se per noi adulti è già difficile viverla, per i più piccoli lo è ancora di più, perché per loro rappresenta anche un motivo di smarrimento, di perdita della realtà a cui sono abituati. E' vero, magari, che all'inizio potevano vedere questi giorni come un cosa positiva, per poter giocare, senza dover andare a scuola, ma con il passare del tempo hanno iniziato a soffrire, visto che sono abituati a stare 4-5 volte a settimana fuori casa per allenamenti e partite”. Simona Steffinlongo prova quindi a dare dei consigli su come affrontare la quarantena: “Il trucco per uscire da questo blocco, che può portare anche agitazione ai più piccoli, è quello di creare loro una routine. Di organizzare la giornata con orari precisi e attività da svolgere, un modo per distrarli e tenerli costantemente impegnati”. Una collaborazione stretta anche con lo staff dell'Ostiense: “Assieme al direttore della scuola calcio abbiamo provato a creare un giochino per tutti i ragazzi, ideando delle lezioni che, una volta finita l'emergenza, potranno replicare in campo e che, allo stesso tempo, possano creare un po' di sana competizione. Una maniera per farli sentire sempre parte di un gruppo, anche se virtualmente”. Simona può anche sfruttare l'esperienza quotidiana con il figlio di 12 anni: “Oltre al calcio, mio figlio prende lezioni di tennis ed anche li hanno ideato delle sfide settimanali. Il trucco è tenerli impegnati e sempre in contatto con la società e con i compagni”. Infine un messaggio rivolto a tutti: “I bambini più grandi accettano questa quarantena in maniera più consapevole, mentre per i più piccoli è difficile. Dobbiamo collaborare tutti insieme, in questo modo i tempi di accorceranno. Ci si può sentire meno isolati anche rimanendo chiusi a casa ed i social, in questo caso, sono mezzo da sfruttare al meglio per condividere le esperienze e per interagire con gli altri”.

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