L'intervista
Ostiense, Luzzi: "Portiere? Ruolo che si rinnova sempre"
Il preparatore capitolino parla del lavoro portato avanti dai ragazzi e del tipo di allenamento svolto durante la stagione con scuola calcio e agonistica
Si parla molto di esercizi da svolgere a casa in tempo di quarantena, se per i giocatori è possibile lavorare sulla tecnica individuale anche in spazi stretti, il discorso è naturalmente più complicato per i portieri. Alberto Luzzi è il preparatore dei numeri uno dell'Ostiense Calcio e si occupa delle categorie che vanno dalla scuola calcio fino all'Under 17: “E' complicato lavorare a casa, quindi in maniera molto semplice ho detto ai ragazzi di fare cose quotidiane, in una maniera diversa. Faccio un esempio, invece di prendere l'ascensore gli ho chiesto di fare le scale e di non pensare al piede con il quale iniziano la salita. Anche grazie a questi piccoli gesti è possibile migliorare la propria preparazione”. Con tanti portieri di età così diversa, il lavoro che viene portato avanti cambia, ma non completamente: “Metà dell'allenamento è lo stesso per tutti, a prescindere dalla categoria: un lavoro a terra, atletico e sulla velocità, naturalmente cambia l'intensità. Poi i più piccoli proseguono con esercizi specifici, che servono anche per capire la capacità di rischiare che hanno. Questo perché un portiere, quando è agli inizi, dà molte informazioni utili per impostare il lavoro futuro”. Quello dell'estremo difensore è un ruolo che è cambiato molto con il passare degli anni: “Una volta doveva solo parare, poi è diventato un difensore aggiunto, ora deve avere una padronanza con i piedi che gli permetta di impostare l'azione. Quest'ultima è una caratteristica che ancora è difficile da trovare, visto che sono molti i ragazzi che ancora peccano sotto il profilo della tecnica o dei movimenti basilari”. Questo lungo periodo di sosta ha permesso a mister Luzzi anche di proseguire la sua formazione: “Ho seguito due corsi, uno con un'associazione di Lugano in Svizzera che seguo da diverso tempo, ed uno con l'AIAC. Una formazione importante per essere costantemente aggiornato e poter lavorare sempre meglio con i ragazzi”.