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Scuola calcio

Massimina, Mazzucco: "Ragazzi, serve pazienza"

L'istruttore dei 2010 ci racconta come si lavora all'interno del club e ricorda con affetto questo primo anno con i suoi bambini

14 Maggio 2020

Emanuele Mazzucco

Emanuele Mazzucco

Emanuele MazzuccoEmanuele Mazzucco è un istruttore dei 2010 del Massimina. Questa stagione, per il tecnico, è stata molto speciale anche se parziale, a causa dell'interruzione delle attività dovuta al Coronavirus, poiché è stata la prima da allenatore, come ci racconta lui stesso. “Sì, in accordo con la società ho conseguito presso il Centro Federale Territoriale del Lazio l’attestato di Istruttore Attività di Base. Posso dire con estremo orgoglio che mai scelta fu più azzeccata: era da tempo che sentivo questo desiderio di tornare in campo, anche se in altre vesti, e rimettermi in gioco. Il calcio, del resto, è la mia passione, la mia vita. Io ho quasi 42 anni e vivo il calcio ogni giorno, 24h su 24. Lo vivo come appassionato di sport, come tifoso della Roma (sorride, ndr), come blogger sportivo, come ex calciatore dilettante, nei campi di calcetto il mercoledì, nei tornei di calcio a 8 con gli amici... insomma, il calcio è una passione che non mi ha mai abbandonato fin da quando ero bambino”. E questo ritorno in altre vesti sul campo ha visto mister Mazzucco approcciarsi al mondo della scuola calcio. “Operare nell’ambito dell’Attività di Base è stata per me una vera e propria rivelazione. Essere istruttore a questo livello non comporta solo incidere negli aspetti tecnici e teorici: qui si entra anche nell’ambito dell’umano e del sociale: si fa calcio per tenere lontani i ragazzi dalle strade, per tirarli fuori di casa e per insegnare loro cosa significhi far parte di un gruppo. Questi ragazzi un giorno saranno gli uomini del futuro e I bambini di mister Mazzuccofin da piccoli saranno abituati al concetto di vivere in società, anche grazie al lavoro che svolgiamo noi al Massimina”. Proprio riguardo l'aria che si respira all'interno del club, mister Mazzucco ci racconta che: “Devo dire di essermi sentito accolto all'interno di un ambiente professionale ed ambizioso. Secondo me un grande merito di questa società è quello di combattere e saper tenere distanti tutti quegli atteggiamenti isterici che purtroppo troppo spesso si intravedono nei campi di periferia, anche a questi livelli. Al Massimina ho trovato uno staff dirigenziale di alto livello e tutto questo si riflette anche nella scuola calcio: Qui ho conosciuto un gruppo di mister esperti che hanno masticato per una vita il calcio sia a livello giovanile che dilettantistico, come mister Gianni Pizzimenti. All'inizio della mia avventura sono stato affiancato proprio a lui, vero uomo di campo, con tanta esperienza alle spalle, sempre pronto a dare suggerimenti e con la massima umiltà ad ascoltare le idee di un neo tecnico come me. In seguito la società, giustamente, ha deciso di dividere il gruppo in due squadre per dare la possibilità ai numerosi ragazzi di avere più minutaggio possibile, nel contempo responsabilizzandomi e facendomi crescere, affidandomi una parte di loro. Per questa fiducia posso solo dire grazie”. Riguardo il lavoro svolto con i suoi ragazzi fino allo stop. “A mio parere è stato veramente esaltante. Prima dell’improvvisa interruzione stavamo introducendo con i ragazzi concetti come “possesso palla” “sostegno del compagno” e “alzare la testa”, funzionali e utili per aiutare i bambini a diventare giocatori consapevoli e pensanti, liberi di esaltare l’estro ma sempre al servizio della squadra. Ricordi dell'annata? Di questa stagione posso portare con me tante piccole fotografie, momenti belli coi miei ragazzi e sensazioni che Mister Mazzucco in video call con i ragazzifaranno parte del mio bagaglio di esperienze per sempre, ma l’immagine più bella senza dubbio è quella di due uomini in k-way e pantaloncini dirigere sotto una poggia torrenziale un gruppo di fantastici scalmanati, ulteriormente gasati da condizioni climatiche davvero avverse. In questa mia personale diapositiva non ci sono differenze di età: c’è solo un pallone che rotola in campo e tanta voglia di inseguirlo: questo è il vero calcio”. Una stagione che, come tutti sanno, è stata interrotta di colpo dall'emergenza Coronavirus. “Credo di non essere originale se affermo che questo virus ci abbia completamente stravolto la vita. Quello che un tempo era scontato, oggi è stato rimesso in discussione. Manca il quotidiano... andare su un campo di calcio, incontrare ragazzi che hanno tanta voglia di imparare... non è semplice pensare che oggi siano cose difficili da fare. Tutto ciò è disarmante per noi adulti, figuriamoci per questi ragazzi, che hanno fame di vita e di crescere. Lo dico anche da padre di una figlia che ha la stessa età dei ragazzi che dirigo. Sono completamente grato alle nuove tecnologie che ci permettono di stare vicini anche se siamo costretti a restare distanti e sono totalmente entusiasta di poter seguire i miei bambini anche da casa. Per questo applaudo e condivido l’iniziativa del Massimina Calcio che con lo strumento della didattica on-line riesce a supportare i propri ragazzi, senza lasciarli mai soli”. In conclusione, un pensiero di mister Mazzucco per i suoi bambini: “Ragazzi, resistete e abbiate ancora un po' di pazienza: dopo una tempesta arriva sempre il sole. Che questo momento difficile sia utile a tutti voi per crescere interiormente fino al giorno in cui torneremo a fare quello che più ci piace: dare calci a un pallone”.

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