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Scuola calcio
28 Maggio 2020
I bambini di mister Ragusa
Insieme a mister Losito, Carlo Ragusa è arrivato a gennaio per guidare il gruppo dei 2012 del Massimina. A pochi giorni di distanza dalla conclusione decretata della stagione sportiva 2019-2020, abbiamo ascoltato il bilancio dell'istruttore riguardo il lavoro svolto nel tempo passato insieme ai ragazzi. “Per me è iniziato un percorso avvincente e stimolante, fin da subito. Ho riscontrato, essendo la mia prima esperienza, delle difficoltà, ma grazie al mister Losito e al Massimina sono riuscito ad ambientarmi benissimo nell'ambiente e con i bambini. Il gruppo? Fin da subito abbiamo notato delle carenze dal punto di vista comportamentale, causate dal continuo cambio allenatori per vari motivi. Personalmente ho cercato di lavorare fin da subito su questo aspetto, ossia sul rispetto delle regole, che è alla base di ogni attività sportiva e non. Molti forse pensano che il gesto tecnico sia più importante rispetto al comportamento del bambino, ma per me non è affatto cosi. Sul momento, a breve termine, potrebbe essere premiante concentrarsi esclusivamente sul gesto tecnico ma in seguito, se non si lavora bene sul rispetto delle regole e sul far play, si avrà un effetto contrario a quello desiderato”. Ma nonostante i primi ostacoli incontrati, non si sono fatti attendere i frutti del lavoro. “Ho ricevuto dei feedback molto positivi già dai primi allenamenti e dalle prime partite affrontate sia in casa che fuori casa dove i bambini con massima educazione si sono divertiti e hanno rispettato gli avversari”. Siamo da poco usciti da un lungo periodo di quarantena. “Purtroppo come ben sappiamo questo virus ha cambiato le nostre abitudini e di conseguenza ci siamo dovuti adattare. Fin da subito con la società, i mister e i dirigenti abbiamo cercato di trovare delle soluzioni per rimanere il più accanto possibile ai bambini, organizzando qualche attività per, in un certo senso, consolidare già il bel gruppo che c'era prima, e dall'altro cercare di farli distrarre un po'. Con il
gruppo 2012 io ed il mister Losito, con gli spunti della società e l'aiuto del dirigente, abbiamo pianificato delle riunioni settimanali su una piattaforma dove abbiamo organizzato dei minigiochi a tema calcistico. Personalmente ho ricevuto degli ottimi riscontri da parte dei bambini: si sono divertiti molto con questo appuntamento fisso settimanale, è stata un'ottima idea per non far perdere i contatti fra di loro. Inoltre ho anche organizzato dei mini-allenamenti, tramite dei video, dove i bambini dovevano ripetere lo stesso gesto tecnico che proponevo io”. Grande collaborazione in questi 'allenamenti alternativi' anche da parte del corpo genitoriale. “Assolutamente, i genitori hanno avuto un ruolo di vitale importanza: nonostante le difficoltà mi hanno aiutato e collaborato al 100% con questo nostro progetto”. In conclusione, una riflessione di mister Ragusa su cosa significhi essere un istruttore che opera nel settore dell'attività di base. “Io penso che fare il mister di scuola calcio sia molto difficile, anche più difficile di allenare dei ragazzi più grandi. La scuola calcio comprende una fascia di età molto delicata nella vita di un individuo: è un età in cui il bambino è portato ad apprendere come una spugna sia gli esempi positivi ma, anche molto più velocemente, quelli negativi. Proprio per questo il nostro ruolo deve essere più educativo che tecnico-tattico. Innanzitutto bisogna trasmettere l'amore per lo sport e per il movimento, il rispetto delle regole e sopratutto il rispetto per l'avversario visto che in televisione si vedono quasi sempre esempi negativi in tal senso. Per trasmettere questi principi il primo che deve crederci è proprio il mister o educatore che con amore e pazienza deve trasmettere ai bambini questi valori”.
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