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L'intervista

Massimina, Mattioli: "Emozionante il ritorno in campo"

Il responsabile della scuola calcio del club commenta l'incontro con i bambini dell'attività di base: un bellissimo momento

26 Giugno 2020

Roberto Mattioli

Roberto Mattioli

Roberto MattioliFinalmente, dopo il lungo periodo della quarantena, è tornata la vita al San Gabriele. Sono trascorse le prime due settimane di graduale ripartenza in casa Massimina, con i bambini della scuola calcio tornati a correre, divertirsi e giocare nel proprio centro sportivo, completamente sanificato e attrezzato al fine di garantire la piena sicurezza dei ragazzi e degli istruttori durante lo svolgimento delle attività. “Il bilancio, riguardo queste prime due settimane, è più che positivo”, commenta con noi Roberto Mattioli, responsabile della scuola calcio del Massimina. “È stata davvero una grande emozione rivedere i bambini, nei primi giorni sembrava quasi che dovevamo riscoprirci, come a settembre: ricordo bene il 15 giugno, è venuta fuori una giornata davvero emozionante, sia per noi istruttori e per i bambini, ma anche per gli gli stessi genitori, è stato bellissimo. Se abbiamo percepito timore inizialmente? In realtà la riposta è stata migliore di quella che ci aspettavamo, sono venuti tutti: questo è davvero un bel segnale, significa che siamo riusciti a costruire un ambiente positivo e un grande spirito di appartenenza”. Sulle attività: “Dobbiamo attenerci alle norme del protocollo, è chiaro. Stiamo svolgendo esercizi di tecnica di base pura mantenendo i due metri di distanza e riducendo la durata della seduta. Abbiamo ideato un pentagono orologio composto da quattro settori in mezzo al campo all'interno dei quali vengono svolti esercizi di tecnica individuale, coordinazione, tiro in porta e, ogni venti minuti, i bambini girano: un modo per rendere più dinamica la seduta, allo stato attuale delle cose. Poi è chiaro che il bambino dopo mesi di inattività vuole giocare, lo sappiamo bene... speriamo che l'autorizzazione per riprendere con il contatto fisico arrivi presto, è un peccato vedere bambini che magari preferiscono andare a giocare al parco con gli amici piuttosto che venire nella propria società”. Mesi di quarantena qualche segno lo hanno lasciato nei bambini. “Sono stati fatti dei passi indietro sotto l'aspetto tecnico e coordinativo, ma questo non è un fatto rilevante: basta poco per riportare i nostri bambini al livello di prima. Più che altro ho notato grandi cambiamenti dal punto di vista personale e umano: ho visto, di positivo, una voglia maggiore di stare insieme agli altri, un desiderio di fare comunità. D'altro canto mi dispiace aver notato un timore latente in ciascuno di loro: conseguenza, questa, dell'aver assorbito per tanto tempo le preoccupazioni degli adulti e dei notiziari riguardo l'emergenza Coronavirus. Noi, come Massimina, faremo del nostro meglio per restituire a questi ragazzi la spensieratezza che lo sport sa dare”.

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