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stagione 20-21
19 Agosto 2020
Dopo l'Eretum Monterotondo, un'altra società storica del nostro panorama calcistico non figurerà ai prossimi nastri di partenza. Stiamo parlando della Virtus Nettuno che, a differenza degli eretini, non prenderà parte a tutte le competizioni dall'Eccellenza al settore giovanile, nonostante siano state formalizzate le relative iscrizioni. Il club tirrenico, considerate le molteplici incognite che ha lasciato in eredità il Covid-19 soprattutto in merito ai protocollo sanitari, ha preferito compiere un deciso passo indietro concentrando tutti gli sforzi soltanto sul settore di Scuola Calcio. Di conseguenza, al posto della Virtus dovrebbe essere ripescata la LUISS per quanto riguarda il massimo torneo regionale, con i capitolini che in graduatoria precedono la Vis Subiaco e che possono godere della rinuncia all'iscrizione dell'Atletico Cervaro. Segue la nota ufficiale della società.
Un’avventura che, come la vita, ha tutte le sue sfaccettature, dalle più esaltanti a quelle meno belle, con un unico filo conduttore, un unico comune denominatore: viverle! E noi le abbiamo vissute, investendo tempo (tanto) e denaro (forse anche di più, ma solo perché questo, a differenza del tempo, è possibile quantificare e “monetizzare”), raccogliendo tante, tantissime soddisfazioni e, in proporzione, pochissime delusioni.In questi 12 anni siamo partiti con pochissimi iscritti ed una minima parte di struttura realizzata e siamo arrivati ad avere una prima squadra in Eccellenza (massimo campionato regionale), una Juniores Élite (massimo campionato regionale anche qui), tutte le categorie del settore giovanile in categoria regionale e la scuola calcio Élite. Tutto questo ha avuto un suo costo, non soltanto a livello economico, ma anche a livello personale, è un percorso che, nonostante le soddisfazioni, comunque ti logora, per tante ragioni. Dobbiamo considerare che questo percorso è stato fatto in una realtà come Nettuno, che con circa 50.000 abitanti si ritrova ad avere tante società calcistiche dislocate sul territorio e con poche realtà economico industriali che siano in grado di supportare queste società e dallo scorso marzo in avanti, molto probabilmente, sarà anche peggio. Come se non bastassero le tante difficoltà affrontate in questi anni, quanto accaduto negli ultimi mesi ha portato ancor più alla luce la “distanza” siderale spesso presente tra le società e le istituzioni (governo, Lega Nazionale Dilettanti e Comitato Regionale).Ragioniamo su un aspetto: dallo scorso marzo (mese in cui sono stati bloccati i campionati) nessuna delle tre istituzioni sopracitate si è mai espressa in maniera netta e radicale su come poter riprendere le attività, lasciando il più delle volte, libero arbitrio (e con esso le responsabilità) alle società e questo sarà anche in futuro. Sul protocollo hanno espressamente richiesto la presenza di determinate apparecchiature e strutture, medici sempre presenti il tutto per rispettare le direttive anti COVID-19, manifestando l’aiuto alle società in una sola maniera: diminuendo leggermente le quote di iscrizione ai campionati! È notizia di questi giorni che il Governo abbia dato nuovamente il via libera alle manifestazioni sportive con la presenza di pubblico, ma il nuovo protocollo, le nuove direttive da seguire, alimentano innumerevoli dubbi ai quali, ancora una volta, dovranno essere le società a farsene carico (così come, ancora una volta, assumersi tutte le responsabilità del caso), alcuni esempi:- gli ingressi contingentati del pubblico (il decreto parla di massimo 1000 presenze) ma, soprattutto, il far rispettare il distanziamento sociale fra le persone presenti in tribuna;- Le docce non si possono utilizzare, se non mantenendo il distanziamento sociale e dopo aver sanificato gli ambienti. Bene, nel caso delle strutture “dilettantistiche” non ci sono spogliatoi da 300 mq, quindi potrebbero fare la doccia ed essere presenti all’interno degli spogliatoi, simultaneamente, soltanto pochi ragazzi. Ciò significa che ad ogni “turno” bisognerebbe attendere che chi ha finito si rivesta per sanificare gli ambienti… e gli altri, nel frattempo? Provate ad immaginare in gennaio, freddo pazzesco ed i ragazzi che aspettano, sudati, al di fuori degli spogliatoi il loro turno… NON SCHERZIAMO!- Qualora in autunno si ripresenti davvero la seconda ondata, che si fa? Si stoppa tutto? Ma le società, nel frattempo, hanno affrontato spese (dalle iscrizioni alla messa a norma degli ambienti, ecc.) e cosa succederà? Dovremo attendere nuovamente mesi per avere risposte che non risolvano nulla? Hmmm…Vedete, i dubbi sono talmente tanti e tali che, in questi ultimi mesi ci hanno fatto perdere molti stimoli e ci hanno portato a riflettere molto su quali potrebbero essere i risvolti da qui ad un futuro non molto lontano, riflessioni che dopo così tanti anni non pensavamo di dover affrontare, non in questi termini almeno.Come comunicato qualche tempo fa, avevamo intenzione di effettuare alcuni stage per poter dare modo ai ragazzi di tornare in campo, ma sia la LND che il CR Lazio hanno espressamente vietato di procedere in tal senso. NOI ci siamo adeguati!L’unica cosa che abbiamo potuto fare sono stati i 3 giorni con il coach di tecnica individuale Antonio Colella, che hanno visto la partecipazione di ragazzi entusiasti per aver avuto la possibilità di tornare in campo a fare ciò che amano: imparare divertendosi!Proprio da questa esperienza abbiamo iniziato a ragionare sul nostro futuro, se valesse la pena o meno continuare a rischiare così tanto, senza la certezza di un futuro di continuità o se fosse il caso di cambiare indirizzo. Bene, la risposta è NO, secondo noi non ne vale la pena ed allora abbiamo deciso di apportare alcune sostanziali modifiche a quello che sarà il futuro indirizzo della nostra società e che ci daranno la possibilità di ripartire con lo slancio necessario e con l’entusiasmo che le nuove sfide portano.Abbiamo già provveduto a formalizzare l'iscrizione ai campionati, ma non riteniamo che ci siano le condizioni minime di sicurezza per poter affrontare una stagione agonistica. Tante regole, e confuse, che non mettono nella condizione le società dilettantistiche di adottare le misure necessarie per garantire la salute di atleti, addetti ai lavori e spettatori. Senza contare l'aumento dei casi in tutta Italia degli ultimi giorni. Un numero in crescendo e che continuerà, a nostro modo di vedere, ancora a salire e che potrebbe comportare comunque uno nuovo stop delle attività sportive. Per questo motivo, a breve comunicheremo la rinuncia agli organi competenti e, dalla prossima stagione ci occuperemo esclusivamente della scuola calcio (molto probabilmente senza l’utilizzo delle docce e rispettando alla lettera il disciplinare), che gestiremo come Accademia lavorando quindi sullo sviluppo delle potenzialità nei primi anni di attività e per la quale organizzeremo anche una serie di stage con istruttori qualificati ed osservatori durante la stagione. Questa è soltanto la prima delle tante novità che abbiamo in programma e che vi sveleremo nei prossimi mesi, novità che riguarderanno anche lo sviluppo della nostra struttura fino a farla diventare polivalente. A settembre, infatti, presenteremo un progetto per la realizzazione di campi da padel, una piscina ed una palestra, affinché anche Nettuno possa avere un centro polivalente e funzionale come luogo di aggregazione sociale per i ragazzi e le ragazze del territorio. A conclusione di ogni comunicazione, così come di ogni ciclo, sono d’obbligo i ringraziamenti per tutte quelle persone che hanno fatto parte del nostro mondo, partecipando fattivamente alla crescita della nostra società ed al raggiungimento dei risultati ottenuti, due nomi su tutti Maurizio Ricci e Marco Marcobelli, sempre presenti!Non dimentichiamo che, per quanto importantissimi, lo sport, l’attività motoria, sono comunque considerati “accessori” mentre, per gli stessi motivi, ci sono persone che hanno perso o sono fermi con il proprio lavoro, questa sì è una vera sciagura. Ci vediamo presto sui campi, non solo di calcio!
ASD Virtus Nettuno
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