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L'intervista

Casal Bernocchi, Dupaquier: "Entusiasta del progetto"

Il tecnico, dopo l'ufficialità sul suo nuovo ruolo alla guida dei 2008, dice la sua sull'evoluzione del club e sui suoi metodi di lavoro

08 Settembre 2020

Casal Bernocchi, Dupaquier: "Entusiasta del progetto"

Matteo Dupaquier

Oggi su quelle maglie accanto allo scudetto del Casal Bernocchi campeggia lo stemma dell'Academy del Parma. Ma dieci anni fa tutto era molto diverso. Dieci anni fa, ovvero quando iniziava l'avventura di mister Matteo Dupaquier in rossoblù. Dai piccoli ai più grandi, di nuovo ai piccoli. È a lui che per la nuova stagione il CVN Casal Bernocchi ha affidato la guida degli Esordienti 2008. "Il progetto nuovo che sta prendendo forma da quest'anno mi ha entusiasmato, mi ha convinto ad accettare questa nuova sfida e mi ha restituito stimoli e motivazioni anche dopo tanti anni di permanenza qui" ci confessa mentre i suoi ragazzi stanno per iniziare l'allenamento. L'appartenenza sincera alla società e al quartiere di tante persone dentro e fuori dal campo, i tanti ragazzi che per amore del Casal Bernocchi sono rimasti o tornati pur avendo altre opportunità, magari più prestigiose. E poi una struttura sempre migliorata negli anni, una società più solida che da quest'anno proverà a fare un ulteriore salto in avanti. Così in dieci anni e spiccioli, mister Dupaquier ha visto cambiare intorno a sé un mondo a cui ormai si sente legato. E sul campo? Le sfide, le idee. "Divertimento, crescita di alcuni elementi di talento, tanto lavoro sulla tecnica di base. E poi con le partite a tema anche le prime nozioni di tattica in vista del futuro e neanche tanto lontano approdo al calcio a 11". Metodo tradizionale, ma con un'occhio alle novità e con in primo piano il pallone come strumento fondamentale. Per mister Dupaquier, da queste parti per tutti "Dupa" una nuova avventura in scuola calcio, dunque. Affiancato da Davide Formiconi, Fabio Falaschi e Roberto Vidali, l'obiettivo nell'immediato è di rimettere in moto nei ragazzi gioia, stimoli e motivazioni. "L'esperienza del lockdown vissuto è qualcosa di cui non possiamo non tenere conto". E poi nel lungo termine, un suo principio. Uno di quelli che con atleti di questa età, va detto, dovrebbe essere valido in modo universale. Detto in uno slogan: "Lasciamoli liberi di sbagliare".

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