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L'intervista
01 Ottobre 2020
È stato uno dei grandi annunci arrivati in estate. Gianluca Curci, noto portiere del calcio dei grandi, ex Roma, è approdato alla Scuola dei Leoni con la sua scuola portieri. Un rapporto unico davvero, quello dell'ex professionista con la società del presidente Claudio Peroni, che non fa altro che impreziosire ancor di più l'offerta del club per i suoi tesserati, innalzandone ulteriormente la caratura. Chi altro, infatti, può garantire una tale attenzione, una tale cura del dettaglio al proprio settore portieri, come quella offerta dallo staff di una personalità come Gianluca Curci? E per comprendere il tipo di lavoro che si sta svolgendo e che verrà svolto per tutta la stagione per curare la crescita dei piccoli e grandi estremi difensori della Scuola dei leoni, ne abbiamo parlato proprio con lui, Gianluca Curci. “Questa avventura è iniziata per noi 3 giugno, quando siamo arrivati qui”. Commenta l'ex portiere della Roma. “Ho avuto modo di conoscere il presidente Claudio Peroni tramite una terza persona e devo dire che fin da subito mi ha fatto un'ottima impressione, ispirandomi fiducia ed entusiasmo. Mi ha portato a vedere le strutture, bellissime anche queste, mi ha convinto parlandomi dei progetti che hanno qui, così mi son detto: perché non provare? E nonostante si tratti di una realtà che opera in un contesto dilettantistico, va riconosciuto che la professionalità, l'organizzazione e la competenza di chi lavora qui alla Scuola dei Leoni raggiunge dei livelli davvero importanti, degni di altri palcoscenici. I nostri portieri? Sono tantissimi, circa ventisette, più di una squadra (ride, ndr). Naturalmente li spalmiamo bene nelle sedute durante la settimana, in modo da garantire la giusta attenzione a ciascuno. Non solo: gli allenamenti sono sempre tenuti da due persone, proprio per ottimizzare al meglio il tempo che abbiamo a disposizione con loro. Metodologie di lavoro? Il nostro obiettivo principale è farli divertire, mettendo sempre, però, lo sviluppo della tecnica individuale al centro, soprattutto per i più piccoli. Con i più grandi andiamo invece a introdurre altri concetti come la forza e non solo, per andare a completare il ventaglio di abilità che il giocatore deve arrivare ad avere”. Fondamentali poi, nella crescita di qualsiasi atleta, le figure che lo crescono e lo educano al di fuori del campo, nella vita di tutti i giorni: i genitori. "Qui alla Scuola dei Leoni siamo fortunati devo dire, ho trovato mamme e papà rispettosi del lavoro altrui e intelligenti. Purtroppo però capita di freqente in questo ambiente di imbattersi in persone che invadono prepotentemente lo spazio che dovrebbe competere solo a giocatori e istruttori. Se ne vedono veramente di ogni al giorno d'oggi: da chi si lamenta per come viene impiegato il figlio sul campo a chi pretende di dire sempre la propria. Questi sono fenomeni che no fanno bene ai nostri ragazzi, ne aumentano solamente lo stress". Approfittando della preziosa esperienza di Curci, maturata in una brillante carriera, gli chiediamo un consiglio da dare ai propri ragazzi. “Difficile davvero sceglierne uno, forse di attaccare la palla: mai subirla. Bisogna avere coraggio, sempre, e divertirsi. Se poi si sbaglia non è un problema: basta ripetere, ripetere e ripetere”. I presupposti per lavorare bene quest'anno ci sono tutti. “Devo dire che il livello dei nostri ragazzi è molto buono, vanno già a duecento all'ora. Chiaro che dopo tanti mesi di inattività l'occhio perde qualcosa, bisogna riabituarsi alla velocità del pallone, ma dai primi allenamenti si vedono già alcuni miglioramenti. Sono convinto che sarà un'ottima annata”.
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