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L'intervista
30 Ottobre 2020
Roberto Ridolfi, direttore sportivo dell'Empire, non ci sta. Lo stop allo sport per lui non è la soluzione al problema della curva dei contagi, risollevatasi in questo autunno. Amareggiato e sconfortato, per tutto il lavoro svolto al fine di mettere in sicurezza il centro sportivo e per i ragazzi e bambini dell'Empire, che dovranno nuovamente salutare le tanto desiderate partite, il dirigente ha espresso le sue sensazioni ai nostri microfoni. "Sono molto perplesso sul come le istituzioni stanno operando in questo momento", commenta Ridolfi. "Non mi voglio mettere nei panni del capo del governo, sia chiaro: immagino quanto sia difficile prendere decisioni del genere. In questo momento però c’è tanta confusione e onestamente mi aspettavo, dopo la prima ondata, che tutti gli organi si organizzassero al meglio. Invece, la percezione che a me arriva è quella del caos. Mi chiedo perché decidere di far tornare lo sport giovanile di nuovo a rischiare il collasso. Mi chiedo perché i nostri ragazzi si debbano limitare a fare allenamenti individuali: Il calcio si svolge all’aria aperta e noi ci siamo impegnati per fare in modo di tenere sotto controllo ogni singolo atleta". Un impegno che non si è tradotto soltanto in tempo e fatica, ma anche denaro. "Esatto. Le società hanno investito molto denaro per riattivare il movimento e mettersi in sicurezza rispettando i protocolli... e adesso? I ragazzi, il calcio e lo sport in generale vanno tutelati. Spero in qualche tipo di iniziativa e intervento da parte della federazione e che le società del calcio romano possano unirsi per far sentire la propria voce e il proprio sconforto".
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