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L'INTERVISTA
12 Novembre 2020
Non è facile per una società sportiva mandare avanti l'attività in questi giorni: tra spese, protocolli e esigenze dei singoli bisogna avere la capacità di ragionare con lucidità. Daniele Andreozzi, direttore generale del Cinecittà Bettini, fotografa l'attuale situazione per la realtà di via Quinto Publicio: “Noi ci siamo attenuti scrupolosamente ad ogni disposizione emanata nell'ultimo periodo e quando siamo stati in dubbio di non aver capito qualcosa, dinamica che credo sia capitata a molti, la nostra posizione è stata quella di fermarci – esordisce - Nei giorni interlocutori, tra decreti, chiarimenti e circolari varie, la nostra linea è stata sempre quella di restare in attesa in vista poi della decisione definitiva. Adesso stiamo lavorando per svolgere sedute di allenamento individuale e distanziato sia per agonistica che per scuola calcio e ci siamo adoperati nel tentativo di esser precisi per quanto riguarda la parte normativa”. Un risultato tutt'altro che scontato: “Non è semplice, perché una società dilettantistica al giorno d'oggi si trova costretta a rispettare un'enormità di protocolli. A mio parere ce la siamo cavata bene e per fortuna abbiamo notato che le famiglie dei nostri tesserati ci stanno seguendo e questo ci fa piacere. Ci stanno dando un sostegno non forzando la mano più di tanto e seguendo passo passo tutti i nostri accorgimenti. Anche noi ci siamo dovuti adattare alle varie dinamiche di positività diretta o indiretta di un elemento, cercando di relazionarci il più possibile con la Asl territoriale per non commettere errori – spiega il dirigente - Noi addetti ai lavori facciamo principalmente, in questo momento, assistenza psicologica e sanitaria: lo si fa perché è giusto in questo periodo essere uniti e collaborativi. La disinformazione purtroppo è drammatica e causa danni, ma noi, grazie alla grandissima disponibilità dello staff e delle famiglie, andiamo avanti in maniera corretta finché sarà possibile”. La ricetta per il giusto approccio in un periodo difficile come questo? “Riunioni su riunioni, in cui abbiamo trattato tutte le questioni inerenti l'attenzione sanitaria – rimarca il dg - Quindi postazioni per igienizzarsi sparse nel centro sportivo; organizzazione del centro sportivo con entrate ed uscite segnalate al fine di evitare assembramenti; possibilità di richiamare all'ordine tramite megafono chi non indossa la mascherina o non rispetta le regole; misurazione della temperatura di tutti i bambini e lo staff oltre che di chi entra nel centro sportivo. Serve massima attenzione, perché oltre alle problematiche mediche, ci sono quelle legali di conseguenza”. Che panorama aspettarsi con questa quotidianità? “In questo momento ci sono tanti punti interrogativi al quale nessuno di noi può dare risposta. Restiamo con i nostri dubbi e le nostre speranze, ma realisticamente se dicessi che a dicembre tutti quanti ricominciamo ad allenarci o a giocare in serenità o in condizioni normali direi una bugia. Purtroppo non credo che il panorama che ci aspetto sia quello, anche se lo spero con tutto il cuore – conclude Andreozzi - Ma il Paese sta andando verso misure più limitative con più chiusure e non penso che nel giro di qualche settimana il calcio dilettantistico posso ripartire a pieno ritmo. Dare la possibilità a dei minori di uscire di casa e fare attività fisica, visto che anche la scuola va verso la soluzione della didattica a distanza, è sì qualcosa, ma non la stessa cosa rispetto a prima. Come club dilettantistico vogliamo formare adolescenti, dal punto di vista umano e sportivo, ma senza ipocrisie dico che anche noi abbiamo bisogno di certezze per restare vivi”.
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