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Valeria Armeni: "Entrate ridotte del 90% ma non molliamo"

La presidente della Pro Calcio Tor Sapienza: "Quando arrivo al campo accendo tutte le luci, so che mi costerà tantissimo ma il buio è sinonimo che qualcosa si sta spegnendo anche dentro di noi e questo non deve accadere"

14 Novembre 2020

Valeria Armeni: "Entrate ridotte del 90% ma non molliamo"

Valeria Armeni, presidente della Pro Calcio Tor Sapienza

La Pro Calcio Tor Sapienza serra le fila e avanza compatta verso il futuro. Impresa non semplice vista la situazione attuale e le tante difficoltà a cui tutti i club sono chiamati a far fronte. A dar voce alla società è la presidente Valeria Armeni che ci racconta problematiche, sforzi e progetti della realtà gialloverde. Un viaggio dal presente, fatto di protocolli e sacrifici quotidiani, ad un futuro a cui la società non vuole rinunciare combattendo la sua battaglia ogni giorno.


In un momento simile, quali sono le criticità maggiori a cui far fronte?

“Quella più grande è sicuramente quella relativa alle utenze e agli affitti. Bollette della luce, dei rifiuti, dell'acqua, pesano come macigni, è un massacro. Mantenere alti gli standard dell'impianto però è fondamentale, a volte penso di trascurare qualcosa, magari tenere spenta qualche luce...”


Eppure di luci spente alla Pro Calcio Tor Sapienza non se ne vedono

“Sì perchè spegnere magari anche solo le luci del campo da calcetto manderebbe un segnale sbagliato. Quell'ombra nel centro sportivo farebbe crescere ancora di più quel senso di paura e di inadeguatezza che c'è ora e non posso permettere che prenda il sopravvento. Ecco perchè quando arrivo al campo accendo tutte le luci, so che mi costerà tantissimo ma il buio è sinonimo che qualcosa si sta spegnendo anche dentro di noi e questo non deve accadere”.


Parole da cui si evince una grande voglia di lottare anche di fronte ad una situazione che ora vede tutte le vostre principali fonti di guadagno azzerate. Bar, ristorante e affitto campi, tutto fermo vero?

“Dico che le nostre entrate si sono ridotte di almeno il 90%. Noi, come da regolamento, abbiamo optato per la chiusura dell'impianto agli spettatori durante gli allenamenti. Vien da sé quindi che il ristorante è fermo, per il bar ho la fortuna di essere aiutato dalle mie figlie. Questo rende i costi sicuramente meno impattanti ma comunque presenza, impegno e servizio devi comunque garantirli senza avere alcuna contropartita. Immaginate di tener aperto un bar dove a fine giornata con 20-30 euro in cassa, chi lo farebbe?”


L'intervista integrale in edicola e online a partire da lunedì 16 novembre

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