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l'intervista
24 Maggio 2021
In un periodo duro come quello che abbiamo e che per certi versi ancora stiamo attraversando, gli sforzi della Jem's nei confronti dei propri ragazzi sono andati ben oltre il semplice aspetto sportivo. La società, da sempre, pone infatti una grande attenzione circa l'ambiente e i valori che i suoi piccoli atleti vivono ogni giorno. E' per questo che il club, all'interno di un percorso triennale, ha deciso di affidarsi all'Associazione il Mago di Oz Onlus, una realtà che dal 2004 opera nel X Municipio e che opera nel complicato mondo della riabilitazione nell'età evolutiva. A spiegarci come una simile realtà sia riuscita a calarsi all'interno del lavoro quotidiano di una società sportiva ce lo spiega Laura Feci Moraja, fondatrice e responsabile assieme a Nadia Riccioli: “Aiutiamo i bambini che hanno delle difficoltà a superarle attraverso dei percorsi riabilitativi mediante logopedia, psicomotricità o psicoterapia familiare. Cerchiamo di aiutarli a superare le loro difficoltà potenziando le risorse che già hanno. Io mi occupo sia del coordinamento delle nostre risorse interne ma anche di tutti i progetti di collaborazione con il territorio perchè per noi è fondamentale non rimanere chiusi nelle nostre quattro mura ma essere utili al territorio in cui lavoriamo. Nello specifico il progetto dedicato agli educatori sportivi nasce proprio perchè mi sono resa conto, come mamma ancora prima che come professionista, che nell'ambito sportivo ci sono spesso insufficienti conoscenze e formazione specifica rispetto al tema dell'età evolutiva. Il bambino ha bisogno di essere guidato, la nostra formazione porta un valore aggiunto circa la conoscenza del bambino in ogni fase del suo sviluppo, perchè impara in maniera diversa a seconda dell'età e delle sue caratteristiche. Sapere come far arrivare un contenuto è fondamentale e migliora anche la performance perchè il modo in cui faccio arrivare e vivere l'esperienza fa la differenza”. La Jem's e il Mago di Oz hanno così intrapreso un cammino che si sta sviluppando in un percorso triennale: “La sfida è grande perchè nel calcio ci sono schemi storici molto forti da cui distaccarsi. Alla Jem's abbiamo però trovato un ambiente aperto mentalmente, accogliente e capace di immaginarsi come una realtà sportiva differente. Quest'anno abbiamo dedicato la maggior parte del percorso ai dirigenti perchè possano poi tramettere alcuni concetti chiave a famiglie e mister. I dirigenti si sono dimostrati molto in gamba, si sono messi in gioco e hanno accolto anche gli obiettivi di miglioramento personale. Il prossimo anno si incrementerà l'attività con la formazione anche ai mister e cominceremo con gli incontri con i genitori, elemento fondamentale nel vissuto sportivo dei ragazzi. Nel terzo anno ci concentreremo poi sugli incontri direttamente con i bambini. L'obiettivo principale è creare un ambiente positivo e che permetta al bambino di esprimersi al massimo delle proprie capacità per far questo però bisogna lavorare con gli adulti”.
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