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L'intervista

Botti di fine anno, Guarracino: "Il Tor di Quinto tornerà a far paura"

Terzo capitolo in via del Baiardo per il dirigente, nuovo vicepresidente del club: "Pochi accorgimenti e torneremo quello di prima"

31 Dicembre 2022

Botti di fine anno, Guarracino: “Il Tor di Quinto tornerà a far paura”

Gianpiero Guarracino, vicepresidente Tor di Quinto (Foto©️GazReg)

L’amore viscerale per questo sport lo ha portato ad essere uno dei direttori sportivi più influenti nella nostra regione e tutti riconoscono le sue abilità e capacità, dentro e fuori dal campo. I suoi modi di fare, spesso bruschi, pungenti, ma sempre sinceri, e la sua cultura sportiva, sono ormai merce rara in un mondo in cui si dà più importanza all’apparenza piuttosto che alla sostanza. Ad inizio stagione aveva fatto clamore il suo approdo all’Almas, quando gli ingredienti per riportare lo storico club capitolino ai vecchi fasti sembravano esserci tutti. Qualcosa però non è andato come Giampiero Guarracino si aspettava e poche settimane fa sono arrivate le sue dimissioni. Come è consuetudine dire in questi casi però, chiusa una porta si apre un portone, e il portone che il "Guarra" ha aperto lo conosce bene. Il suo amico Massimo Testa, con il quale ha formato una coppia inarrivabile tra gli anni ’90 e 2000, non ha esitato un attimo nel contattarlo ed ora il terzo capitolo Tor di Quinto-Guarracino è pronto a partire e, a sentire le sue parole, saranno pagine davvero interessanti.

Partiamo parlando del recente passato. Cosa è successo all'Almas?

"Per me è stata una grande delusione perché credevo nel progetto di riportare questa società in alto. Sin dall'inizio la massima dirigenza aveva promesso lavori ed investimenti, purtroppo, però, non si è visto nulla. Le squadre erano costrette ad allenarsi sul campo da rugby e la famiglia Durante non ha rispettato le promesse". 

Le dimissioni come sono arrivate?

"Ad inizio stagione, vista la categoria e gli obiettivi, propongo ai Durante e Lulli di prendere come allenatore Fiatti, un ottimo tenico in linea con le aspettative del club. La squadra stava disputando un campionato di metà classifica, come richiesto dalla società, ma ad un certo punto, dopo la sconfitta allo scadere con la prima in classifica, mi viene detto di cacciare Fiatti senza un reale motivo. Io mi sono opposto, la risposta è stata che che ero stipendiato e avrei dovuto farlo, ma da direttore sportivo se il mio allenatore viene cacciato, automaticamente anche io devo andare via, è una questione di valori, educazione e cultura, tutte cose che mi distinguono da molti altri direttori che pensano invece solo ai soldi. Per questo ho deciso di dimettermi".

Non sei il solo ad essere andato via.

"Quando sono arrivato avevo fatto in modo che tutti i giocatori avessero la possibilità di liberarsi alla fine dell'anno, e quando sono andato via, pur non avendo chiesto niente, non è rimasto nessuno, compresa la segreteria e il team manager. Persone splendide che ci tengo a ringraziare". 

E dopo questo caos sei stato subito contattato da Massimo Testa...

"Non so come, ma su Gazzetta Regionale è uscita subito la notizia di questi problemi tra me e l'Almas e Massimo il giorno dopo mi ha chiamato. Con lui non ci sono mai stati problemi personali, me ne andai dal Tor di Quinto perché mi trovavo in disaccordo con delle persone che gravitavano in società e che ritenevo incapaci sia a livello dirigenziale che sportivo, ma con lui sono sempre stato in ottimi rapporti e c'è sempre stato rispetto". 

Che situazione hai trovato?

"Ho ritrovato una realtà importante, ma a differenza degli anni passati manca qualcosa. Con questo non voglio dire che sono Pico della Mirandola e risolverò tutti i problemi, ma so dove andare a correggere certi atteggiamenti e situazioni, insieme a persone intelligenti e capaci. L'obiettivo è far ritornare il Tor di Quinto quello che era una volta, quando ogni volta che entrava in campo incuteva timore. Servono giocatori e atleti, non pseudo giocatori perché al Tor di Quinto si è sempre ospiti: non ci sono tangenti, non ci sono kit e rate da pagare e se ritengo che un giocatore deve andare via non ci devono essere problemi, anche perché nel corso degli anni difficilmente ci siamo sbagliati".

E il rapporto con i genitori invece?

"Questa non è ancora la mia gestione, ma arriverà un momento in cui farò una riunione con tutti e spiegherò la mia visione. Esisterà un regolamento che renderà riconoscibile lo stile Tor di Quinto e non parlo di cose effimere come i tatuaggi o altre cose del genere. Chi non accetterà questo regolamento sarà automaticamente fuori". 

I tuoi amici e la gente del Tor di Quinto, come hanno accolto il tuo ritorno?

"Hanno apprezzato, sono tutti contenti e lo sono anche io. Dopo anni di purgatorio sono ritornato a respirare calcio, non presunto calcio. Niente sciamani, sciacalli e stregoni, solo addetti ai lavori seri..". 

Parlando del livello delle squadre che hai trovato, ti piacciono o c'è qualcosa che secondo te va migliorato?

"Dal 2005 ai 2007 le squadre sono buone visto che la Juniores è prima in classifica e l'Under 18 è addirittura a +9 dalla seconda. Scendendo di età, invece, c'è molto da lavorare e sicuramente ci sarà più di qualche accorgimento da fare". 

L'Under 14 che sta disputando il campionato regionale, un fatto più unico che raro al Tor di Quinto, cosa è mancato secondo te?

"Inavvertitamente hanno subito una retrocessione, ma in questi giorni di lavoro ho avuto modo di vederli e di attuare qualche accorgimento. Sono convinto che si possa tornare subito in Elite, può capitare a tutti di retrocedere". 

Mentre cosa ne pensi del fatto che negli ultimi anni la scuola calcio sia stata accantonata?

"E' un problema che mi hanno già posto, ci stiamo lavorando, non è possibile che una società come il Tor di Quinto non abbia una scuola calcio adeguata all'importanza di questo club. Credo ci saranno degli interventi importanti, sia per questo settore che per il futuro di questo club"

Un futuro che, con il tuo ritorno, si vocifera prevederà anche una prima squadra...

"Assolutamente. Nel mio mandato c'è anche questo, trovare una squadra che verrà composta da quattro giocatori importanti supportati da altri calciatori giovani e di categoria, altrimenti non ha senso" 

In questi anni, vuoi per fattori anagrafici del Presidente o forse perché aveva perso un po' di entusiasmo, sembra si sia un po' disperso il senso d'identità che prima era il fiore all'occhiello del Tor di Quinto...

"Massimo è il gladiatore di sempre, ma ha bisogno di una persona vicino che quantomeno la pensi come lui. Io non ho la chiavi del tempio per risolvere tutti i problemi, le cose vanno mediate sempre nel bene comune. Come dicevo prima tutti sono ospiti al Tor di Quinto, anche gli allenatori". 

Parlando di prospettiva. Questa stagione, tralasciando la Juniores che si trova in prima posizione, c'è qualche altro gruppo da cui ti aspetti qualcosa di particolare?

"Ora c'è il mese di gennaio che potrebbe essere importante perché è aperto il mercato delle Professioniste, e chissà cosa potrebbe portare qualche deposito... infruttifero o fruttifero quello si vedrà. Sicuramente potrebbe arrivare qualche giocatore in grado di fare la differenza"

Sei arrivato al Tor di Quinto con un nuovo ruolo, quello di vicepresidente.

"A prescindere da tutto ho visto quello che è stato fatto fino ad ora, e devo fare i complimenti a Franco Sica per le operazioni di mercato che ha condotto, non era semplice. Sica è il direttore sportivo e continuerà ad esserlo, naturalmente coadiuverò con lui in mille modi. Stiamo già lavorando per prendere qualche giocatore per la prossima stagione. Ho già sguinzagliato i bounty-killer, il Tor di Quinto è tornato e il conto sarà salatissimo"

Chiudiamo parlando dell'assetto tecnico-tattico del Tor di Quinto. Cosa ne pensi e qual è l'obiettivo che ti poni?

"Ho visto una grande Juniores ben condotta da Lorenzo Basili, anche se a mio avviso manca ancora qualcosa, e un'ottima Under 18 allenata da mister Federici, una garanzia. Poi c'è il colpo di scena con gli Allievi guidati da Riccardo Testa che sa il fatto suo, naturalmente ha ancora tanto da imparare ma sono sicuro che uscirà fuori un grande allenatore. Anche Del Vecchio con l'Under 16 sta lavorando bene. Tutto questo, però, non potrebbe funzionare senza Franco Sica, al quale ho già fatto i miei complimenti, e al direttore tecnico Iaccarino, una persona arguta e sempre presente. Poi è ben evidente la mano del professionista per eccellenza Bartolomei, ex Roma, che ha una veduta ampiamente positiva. Il Tor di Quinto vuole tornare ad essere quello di sempre e del quale tutti avevano paura". 

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