L'Intervista
Accademia, Nardecchia: "Qui il posto ideale per fare calcio e far crescere i ragazzi"
L'Accademia Calcia Roma si sta ritagliando ormai da anni un posto tra le big del nostro calcio giovanile ed è in continua crescita sotto tutti gli aspetti, il club di Via dei Settebagni infatti anno dopo anno sta raccogliendo risultati importanti sul campo e lanciando tanti giovani nel mondo del professionismo. Roberto Nardecchia, responsabile scouting nerazzurro, racconta a 360 gradi quello che è il modo di lavorare a Via di Settebagni.
Come procede la sua avventura all'Accademia Calcio Roma, quando è ormai arrivato al quarto anno in nerazzurro?
"Penso che sia il posto ideale per fare calcio e far crescere i ragazzi, vi spiego perché. In primis l'ambiente è sereno, la presidenza mette in condizione tutto lo staff di lavorare in libertà ed autonomia, dando supporto ad ogni richiesta, per questo ringrazio tutti i componenti della famiglia Mariscoli".
Quali sono gli obiettivi?
"L'obiettivo societario è far crescere l'atleta a 360 gradi. Ogni singolo ragazzo ha una propria identità, una propria caratteristica, una personalità che dobbiamo cogliere per creare un percorso. La fiducia è la cosa più importante perché, con questa, i ragazzi si sentono liberi di esporsi e farsi valere. La vera vittoria è questa e non vincere un titolo. Le nostre rose sono costituite da 22-23 giocatori, sia per dare possibilità agli allenatori di concentrarsi su un numero limitato di ragazzi e sia perché in caso di rose troppo affollate si toglie spazio ai ragazzi stessi.
Come vi comportate di fronte alle richieste di giocatori dal mondo del professionismo?
"In caso di richiesta di un giocatore da parte di una società professionistica, il cartellino va ceduto in qualsiasi momento della stagione, cercando di non complicare il passaggio con azioni che potrebbero far fallire la possibilità del ragazzo di approdare nel professionismo. Nel corso di questi anni, infatti, ci sono stati molti casi di giocatori dell'Accademia Calcio Roma passati al professionismo".
Quanta soddisfazione c'è nell'aiutare i ragazzi a realizzare il proprio sogno?
"Vincere un titolo, vincere uno scudetto è bellissimo, ma farlo senza aver ceduto nessun giocatore a squadre professionistiche è peggio di una retrocessione. Vincere significa proprio questo, dare la possibilità più importante ai ragazzi".
Come si svolge il lavoro dell'area scouting?
"La regola numero 1 è che lo scouting lavora solo su giocatori di agonistica e non prevede trattative con giocatori di scuola calcio, purtroppo ci sono alcune società romane che lo fanno ma io non condivido assolutamente. Si parte dagli Under 14. Cerchiamo di entrare in trattativa con giocatori utili ai fini del reparto, non prendendo un numero superiore a due per ruolo, alcune società lavorano sulla quantità per cercare di indebolire le concorrenti ma io trovo questa strategia scorretta e talvolta nociva per il ragazzo stesso".
Quali sono le altre regole principali?
"Lo scouting deve rispettare delle regole ben precise, tra queste la più importante è non screditare mai le squadre antagoniste. Ogni ragazzo che lascia un club per venire da noi all'Accademia Calcio Roma, non deve farlo di certo parlandogli in malo modo della società precedente. Altra regola importante è cercare di mantenere una distanza con le famiglie che devono fare solo da tramite, inizialmente, con i ragazzi minorenni".
Qualche altro ringraziamento speciale per concludere?
"Ringrazio il dietro le quinte dell'Accademia Calcio Roma, fatto di persone sempre disponibili sette giorni su sette. La segreteria e tutto il suo staff impeccabile, i magazzinieri, i fisioterapisti, gli allenatori, i preparatori atletici e tutti coloro che mettono passione in questa realtà".