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l'intervista
L'istruttore della scuola calcio rossoblù: "La società è riuscita a creare un ambiente professionale ma che non ha perso il senso di famiglia"
09 Marzo 2023
Quello della Scuola Calcio è un mondo con dinamiche particolari e rappresenta sicuramente uno degli step più delicati nella vita sportiva di ogni ragazzo. Lo sanno bene all'Unipomezia dove curano ogni dettaglio in ciascuna categoria dell'attività di base. A testimoniarlo ci sono le parole di Alessandro Russo, istruttore dei calciatori più piccoli in maglia rossoblù: “Sono davvero contento di quanto stanno facendo vedere in campo i miei ragazzi. Per loro è il primo anno in una scuola calcio e perciò vederli migliorare quotidianamente, dare loro i primi insegnamenti notando i progressi che fanno è qualcosa che davvero mi rende felice. Ciò che più mi interessa però è trasmettere loro la capacità di fare gruppo, il calcio è uno sport di squadra e perciò ha la capacità di insegnargli a stare con gli altri, a condividere emozioni e attività. Per bambini di questa età è fondamentale”. Continuando a parlare con Russo si capisce immediatamente come nella scuola calcio dell'Unipomezia gli obiettivi non si limitino ai meri aspetti sportivi: “Gli obiettivi primari sono tre, insegnare loro il rispetto delle regole e l'educazione, coinvolgerli guadagnandomi la loro fiducia ma soprattutto che si divertano perchè è questa la vera essenza del calcio”. In chiusura l'istruttore parla poi dell'ambiente che si è creato nel club: “Sicuramente la società dimostra di supportare l'attività della scuola calcio. Ci tengo a ringraziare il presidente Valle, il direttore del settore giovanile Lo Russo, il vicepresidente Morelli e il responsabile della scuola calcio Formicola, perchè non si risparmiano permettendoci di lavorare al meglio. Dico grazie però anche al direttore tecnico Bernardi o al team manger Santucci che collaborano attivamente e sono un vero e proprio valore aggiunto. Qui ognuno lavora per il meglio dei ragazzi ma ciò che più si nota è stata la capacità di creare un ambiente professionale ma che non ha perso quel senso di famiglia fondamentale per una scuola calcio”.
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