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l'intervista
Uno dei due istruttori del gruppo Pulcini illustra il lavoro svolto per la squadra al secondo anno di attività
10 Marzo 2023
Il gruppo classe 2014 è formato da 24 giovani talenti che stanno crescendo con i colori del Fiano Romano sul petto. La società punta molto sulla crescita del suo settore di base ed anche in questa fascia d'età offre un lavoro mirato allo sviluppo delle qualità di ogni singolo attraverso il divertimento, la parte più importante di ogni settimana di allenamenti. A guidare i Pulcini del Fiano Romano sono Alessandro Di Giulio e Marco Pacolini, con quest'ultimo che fa il punto su come si sviluppa il lavoro in questa particolare e delicata fascia d'età “E' un gruppo che è al secondo anno di lavoro. In genere negli allenamenti abbiamo sempre una prima parte di attivazione con palla al piede una seconda fase di giochi che cambiamo spesso anche per fare nuovi esercizi, molta tecnica individuale e concludiamo con una partitella finale”. Pacolini è praticamente da sempre all'interno del club e quindi sente in maniera particolarmente affettiva questo incarico “Sono cresciuto in questa società, ho iniziato a giocare all'età di 5 anni e l'ho fatto fino ai 27 anni ed ho conosciuto tutta la storia e tutti i presidenti. Poi lo scorso anno quando mi è stato proposto di tornare con l'incarico di educatore ho accettato subito. Mi trovo molto bene, abbiamo degli splendidi ragazzi ed è una bellissima esperienza anche per me visto che è la prima volta che mi cimento in questo. Le mie aspettative sono quelle di crescere sempre di più a livello di formazione come allenatore e di arrivare ad avere dei gruppi pronti per potercela giocare con squadre di società di livello superiore. Nel corso del tempo il modo di fare scuola calcio è molto cambiato. Oggi i bambini sono molto più seguiti, si lavora molto sul livello tecnico e sull'intensità, cercando di non farli mai stare fermi e soprattutto di non farli annoiare.Il momento in cui si divertono di più è senza dubbio quello della partita, una cosa alla quale non vogliono proprio rinunciare”.
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