L'INTERVISTA
Pro Fiano, Alonzi: "Il bambino deve sentirsi parte di un progetto mirato"
Sin dall’antichità, Fiano Romano è stato il centro, o meglio, lo snodo principale che ha aggregato, Falisci, Sabini, Etruschi e Latini, in scambi culturali anche a ridosso di un corso d’acqua, simbolo essenzialmente di Roma: il Tevere. Fonte di aggregazione genuina, ma al contempo professionalizzata verso un presente che già abbraccia il futuro, quando si parla, nel momento in cui si volge uno sguardo approfondito al settore giovanile della Pro Fiano. Ben due sono i responsabili della cantera amaranto-oro, Gianluca Corallini ed Andrea Alonzi; quest’ultimo, ci illustra, la magica atmosfera creata con tanta passione per i bambini, a via dello Sport.
“I due anni di covid - racconta Alonzi- sono stati durissimi. Era nostra premura proporre al territorio ed al paese, un format singolare, atipico per i bambini, ed è così che si è deciso di puntare fortemente sul concetto di inclusione, volgendo al contempo uno sguardo attento e funzionale, a metodologie di insegnamento, stimolate da tecniche prettamente all’avanguardia; passato e futuro, convogliati nel presente sostanzialmente”.
Con uno sguardo attento alle “tasche” delle famiglie.
“Si. Non dobbiamo dimenticare che sono periodi duri economicamente un po’ per tutti. Cercare di soddisfare e venire incontro alle esigenze, puramente economiche delle famiglie fianesi, è stato e rimane ovviamente per noi del Pro Fiano, una priorità da rispettare ed onorare nei riguardi della comunità in cui viviamo”.
C’è poi l’aspetto dell’organigramma formato; un bel mix di esperienza e, appunto, professionalità.
“Sotto questo aspetto - prosegue Andrea Alonzi - siamo ai massimi livelli possibili per la nostra realtà. Il direttore sportivo Daniele Nardelli ed il direttore tecnico Mauro Rastelli sono due figure cardine del progetto. Abbiamo poi preparatori dei portieri, istruttori adatti all’insegnamento della tecnica di base, c’è la figura, a mio avviso molto importante, del coordinatore motorio”.
Insomma tante opportunità per i ragazzi.
“Francamente si. I nostri tesserati hanno in questa maniera la possibilità di svolgere sedute di allenamento mirate, diciamo pure calibrate, per migliorare sia dal punto di vista prettamente tecnico che fisico”.
E poi c’è l’aspetto dell’inclusione.
“A cui teniamo molto. Il bambino deve sentirsi parte integrante di un progetto mirato. Giocare per il Pro Fiano diventa così anche uno status sociale, dove il senso di appartenenza, la disciplina, l’amore verso uno sport, che ha bisogno di ritrovare valori genuini un po’ smarriti, deve rappresentare un grande obiettivo da inseguire e centrare”.
Una bella realtà insomma; spot ideale verso un calcio che ha bisogno di ritrovarsi, partendo da fondamenta solide.
“Noi non finiremo mai di ringraziare i genitori dei bambini che ripongono fiducia nel Pro Fiano. Siamo a 300 iscritti ma puntiamo ad incrementare questo numero. L’obiettivo della nostra dirigenza è rendere felice e orgoglioso di indossare i nostri colori, ogni singolo bambino che varca il cancello del Vecchio Comunale. La socialità ben curata è alla base di questo nostro progetto, che ha veramente a cuore, il bene dei bambini”.