L'INTERVISTA
Elis, Sibio: "Il benessere dei ragazzi è sempre in primo piano"
Una lunga esperienza, totalmente al servizio della Scuola Sportiva Elis. Sono le parole di Marco Sibio, allenatore del gruppo classe 2013 nella società di via Carlo Cortina, con cui ci siamo confrontati su quelle che sono le tematiche da affrontare in un allenamento e l'approccio giusto da avere con dei ragazzi, che approcciano per modo di dire al gioco del calcio. Con lui, proseguiamo nella traccia già impostata la scorsa settimana, con il tecnico dei 2012 Pietro Clementi e lasciamo allo stesso Marco Sibio, il compito di presentarsi: "Sono qui alla Scuola Sportiva Elis dal lontano 1989, credo probabilmente di essere l'allenatore, l'insegnante perchè questa è la parola più corretta da usare, più anziano all'interno di questa società, da sempre in prima linea per quanto concerne il benessere dei ragazzi, l'insegnamento e l'educazione. Di questo non posso che ringraziare Mauro Balducci il nostro direttore sportivo e Antonio Sotiro, il nostro direttore tecnico. Qui all'Elis siamo praticamente come una famiglia, mi lego in sostanza a quanto detto dal mio collega una settimana fa, perchè sono proprio le parole giuste da usare. Poniamo in primis l'interesse collettivo dei ragazzi come focus principale del nostro insegnamento, poi ovviamente viene la crescita sportiva ma che deve essere accompagnata da una crescita individuale. Siamo molto orgogliosi si come i genitori siano entusiasti di avere il proprio figlio in questa Scuola Sportiva e l'obiettivo è ovviamente quello di proseguire su di una strada già ampiamente tracciata e che ha portato a questi risultati, non di poco conto nel mondo in cui viviamo oggi". Dal lato educazionale passiamo quindi a quello prettamente calcistico, quindi andiamo a capire insieme a Marco Sibio, come funziona il suo metodo di allenamento, le sue tempistiche e il suo approccio con i ragazzi che allena, tenendo presente che si tratta di Pulcini 2013: "Il mio modo di iniziare la sessione è sempre improntato sul gioco, in cui però far entrare il ragazzo mentalmente nell'allenamento tecnico, quindi di scarico sul resto, scuola, studio ad esempio e di focalizzazione sull'attività che andiamo a fare. Detto questo gli esercizi che pongo alla loro attenzione sono per lo più situazionali e non analitici. Nel senso che credo sia molto più importante far capire al calciatore, quelle che sono le situazioni che poi possono essere replicate in campo. Tratto i miei ragazzi come piccoli veri calciatori, con dei ruoli precisi che vengono rispettati e quindi assimilati, con un ordine che è alla base del tipo di insegnamento che svolgo. In un gruppo ci sono sempre ragazzi più avanti e chi è un pò indietro, in questo modo si possono correggere questo tipo di dinamiche, portando i ragazzi ad aiutarsi l'un l'altro. E' un pò come a scuola in un certo senso. Fatto questo passiamo alla parte prettamente più tecnica e quindi individuale, sul tocco palla, sulla trasmissione della stessa e su tutte quelle componenti che fanno imparare al ragazzo la tecnica di base in questo sport". Chiusura che verte necessariamente su quelli che sono gli obiettivi stagionali di Marco Sibio e dei suoi classe 2013: "Ce ne sono di due tipi, quello calcistico è di portare tutti allo stesso livello, con una crescita del gruppo che sia per lo più univoca ecco. Passando invece al lato umano, ovviamente è quello di vedere a fine anno una squadra che si aiuta a vicenda, dei ragazzi che passo dopo passo siano diventati un vero e proprio collettivo, ovvero un team".