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L'intervista

Daniele Laureti: "Il nostro sostegno sarà sempre costante"

Il presidente GESIS Lazio ha parlato riguardo alla Riforma dello Sport

11 Luglio 2023

Daniele Laureti

Daniele Laureti (Foto ©GazReg)

Chi meglio di Daniele Laureti, presidente GESIS, può argomentare questa tanto auspicata svolta epocale per quanto riguarda lo sport e, nello specifico, gli impianti sportivi. “La Riforma dello Sport entra dunque in vigore ed uno dei decreti legislativi che più ci coinvolge in qualità di associazione di categoria degli impianti sportivi è il numero 38, “recante le misure di riordino e riforma delle norme di sicurezza per la costruzione e l’esercizio degli impianti sportivi e della normativa in materia di ammodernamento o costruzione di impianti sportivi”. In questo modo si fissano le norme in materia di costruzione, ristrutturazione, gestione e sicurezza di tutti gli impianti sportivi, anche di quelli ad uso scolastico – ha esordito Laureti, che poi ha proseguito scendendo nel dettaglio - Le strutture, in ambienti chiusi o all'aperto, che svolgono manifestazione sportive o attività di una o più disciplina sportiva in spazi destinati, vengono inquadrati con la definizione di impianto sportivo. Il testo di legge evidenzia la presa di coscienza della situazione attuale presente sul territorio nazionale e si sofferma sull'importanza di svolgere le attività in adeguati spazi in linea con gli standard di qualità e sicurezza, essenziali per una buona pratica sportiva a servizio della comunità”. Il presidente della GESIS ha poi analizzato l’evidente connubio che si viene a creare con l’aspetto finanziario ed economico, ma non solo: “Pertanto tale orientamento spinge il Gestore/Concessionario ad un intervento mirato di riqualificazione delle infrastrutture sportive inadeguate. Lo stesso procederà con la presentazione all’ente preposto di un documento di fattibilità con le diverse linee progettuali, riportando le analisi e le possibili soluzioni, con per ciascuna le relative valutazioni sia del profilo tecnico-economico che di quello relativo all’impatto ambientale. Tale procedura ha a tutti gli effetti valenza come progetto di fattibilità tecnica ed economica”. Per quanto riguarda invece l’aspetto più prettamente tecnico: “La documentazione dovrà necessariamente essere corredata da un piano economico-finanziario, che contenga più soluzioni, allo scopo di individuare quella più ottimale secondo il rapporto costi-benefici per la collettività. All'interno del documento di fattibilità possono essere considerati anche immobili con destinazione d'uso diversa da quella sportiva purché siano nello stesso territorio, complementari e funzionali all'economia gestionale dell’impianto sportivo. L’obiettivo è quindi anche quello di creare nuova occupazione, avviare processi virtuosi legati all'efficienza energetica e non solo, diventare punti di inclusione sociale sul territorio. Un altro aspetto rilevante riportato dal decreto investe anche impianti abbandonati dove si rende necessario intervenire drasticamente vista la non operatività degli stessi, procedendo di fatto alla loro demolizione e ricostruzione. Cosa importante è che nel documento di fattibilità potrà essere presentata una linea progettuale di ampia visione prevedendo volumetrie e interventi di ampliamento diversi dalla struttura precedente demolita. Per ottenere l'equilibrio economico-finanziario del Progetto, nel documento possono essere indicati rilascio di garanzie, riconoscimento di un prezzo, eventuali misure di sostegno della pubblica amministrazione, cessione dei diritti di superficie o usufrutto del medesimo impianto”. Si evidenzia così l’importanza dell’iter: “Successivamente, definita l'intera procedura, la stessa deve essere presentata insieme all’istanza per la convocazione della conferenza di servizi preliminare, questo consentirà così l’avvio dell’iter amministrativo. Tale procedure possono essere presentate esclusivamente dalle associazioni o società sportive, che non perseguono fini di lucro. Pertanto ASD e SSD potranno presentare un progetto preliminare accompagnato da un piano di fattibilità economico-finanziaria per rigenerazione, riqualificazione, ammodernamento e successiva gestione dell’impianto sportivo. Se l'ente locale, in fase di valutazione riconosce l’interesse pubblico del progetto, potrà quindi procedere all'affidamento della gestione dell’impianto gratuitamente a questa società o associazione per una durata corrispondente al valore dell’intervento e comunque per almeno cinque anni”. Non mancano però alcuni contrasti. Infatti, mentre con il codice appalti è prevista una gara pubblica, ora l’amministrazione può optare per un affidamento diretto, con un conseguente snellimento delle tempistiche procedurali. Tutto questo, però andrà gestito seguendo le giuste valutazioni di caso in caso: “Le opportunità derivate da questo decreto hanno però degli elementi di contrasto con quelle contenute nel decreto legislativo 50 del 2016: la possibilità di affidamento diretto, la gratuità dello stesso nonostante siano presenti elementi produttivi di utili e la durata stabilita nel minimo a cinque anni in deroga ai principi fissati dal Codice dei contratti pubblici, creerà forse o non, possibili orientamenti interpretativi contrastanti. Su questo punto, con l'attuale Amministrazione comunale, l'organismo è molto attivo ed è in piena fase di valutazione nonché di definizione della procedura in alcuni casi. Un cambiamento epocale per l'intero comparto sportivo, che ha bisogno di assoluto sostegno da parte delle istituzioni, sia sul piano della gestione fiscale con il nuovo inquadramento delle figure sportive e non, sia sul piano della sicurezza degli impianti sportivi, luoghi dove molte famiglie trascorrono gran parte della loro giornata. Sul primo punto (inquadramento del lavoratore sportivo e Gestionale) stiamo predisponendo della documentazione con la preziosa consulenza dell'Avv. Lina Musumarra, che sarà trasmessa ai nostri associati e società sportive interne al network. Mentre per l'aspetto della sicurezza stiamo sensibilizzando il settore a pianificare gli interventi dovuti per ottemperare agli adempimenti richiesti quali DVR (Documentazione Valutazione Rischi) e sorveglianza sanitaria, così come altri interventi che dovranno essere effettuati entro il 31/12/2023”. Daniele Laureti ha infine concluso il proprio intervento rivolgendosi ai gestori, che saranno ovviamente affiancati dalla GESIS: “I gestori sono chiamati ad un impegno significativo, che di fatto porterà gli stessi a condurre le proprie attività con una prospettiva diversa. Sarà fondamentale progettare e riqualificare nuove infrastrutture sportive, ma ancor più tutelare adeguatamente gli ingenti investimenti sostenuti per vedersi aggiudicare la gestione della struttura. Da questo processo inevitabile, l’impegno della GESIS al fianco dei gestori aumenta oggi più che mai!”

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