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Per la nostra rubrica la finale raccontata dai protagonisti, l'attaccante blaugrana ci fa rivivere l'ultimo atto vittorioso di Montecompatri attraverso le sue parole
12 Luglio 2023
Damiano De Angelis, attaccante classe 2006 della Vigor Perconti decisivo in finale regionale (Foto ©Torrisi)
Riavvolgiamo il nastro a più di un mese fa, precisamente al 21 maggio, per rivivere la finale regionale di Montecompatri dagli occhi e le parole del suo protagonista principale. Stiamo parlando di Damiano De Angelis che, entrando dalla panchina, ha regalato alla sua Vigor Perconti il titolo timbrando il definitivo 3-2 contro l'Urbetevere a completare una rimonta a dir poco incredibile.
La settimana di avvicinamento - È proprio l'attaccante a prenderci per mano ed a condurci nel suo viaggio, partendo dalla settimana di avvicinamento all'ultimo atto: "In settimana c'era molta tensione, sapevamo benissimo di incontrare una squadra forte ma allo stesso tempo eravamo consapevoli di poter superare qualsiasi ostacolo insieme. Il mister non ci ha dovuto dire niente di particolare per caricarci, queste sono gare che si preparano da sole da quel punto di vista, sapevamo della partita che andavamo ad affrontare". Una finale che si trascinava dietro tanti retroscena e che aveva innescato nei blaugrana una grande voglia di rivalsa: "Volevamo anche prenderci quello che ci avevano tolto, chiudendo al primo posto davanti a noi in regular season. Si trattava poi di una partita particolare, con loro c'erano ragazzi come Di Francesco ed Orlandi che fino all'anno scorso lottavano fianco a fianco con noi, avevamo ancora più voglia di vendicarci dal punto di vista sportivo".
Il giorno della finale - Il nostro viaggio insieme a De Angelis ci porta adesso proprio al giorno della partita. Damiano parte dalla panchina ma questo non lo scalfisce, fornisce il proprio apporto anche da fuori e non vede l'ora di poter dare il suo contributo anche in campo: "Quando il mister mi ha detto che dovevo partire dalla panchina, non mi sono mai perso d'animo ed anche se eravamo sotto nel punteggio continuavo ad incitare i compagni con veemenza. Sono sempre stato del tutto concentrato sulla partita, tutti siamo sempre rimasti sul pezzo e non abbiamo mai smesso di crederci, nonostante le difficoltà ed il doppio svantaggio". Questa, come abbiamo sottolineato più e più volte, è stata forse tra le armi segrete della grande stagione della Vigor Perconti. Tutti gli elementi della rosa, dal primo all'ultimo, si sono sentiti parte integrante del progetto ed importanti per il raggiungimento degli obiettivi comuni, sia coloro che partivano titolari che quelli inizialmente seduti in panchina o addirittura in tribuna: "Il mister ci ha sempre detto che tutti facciamo la stessa partita, sia titolari che non, e chi parte dalla panchina può proprio lui decidere la partita, per questo bisogna rimanere sempre concentrati. Lui è bravissimo a far sentire tutti importanti ed il campo gli ha dato ragione, spesso sono stati decisivi giocatori entrati dalla panchina, oltre a me basta pensare ad esempio a Pistillo che nella stessa finale ha siglato il pesantissimo gol del 2-2". Tornando alla finale. Al duplice fischio i blaugrana sono sotto di una lunghezza ma il gruppo ci crede e lo fa ancora di più dopo il discorso di mister Riccardo Mosciatti che tra il primo e secondo tempo, conoscendo alla perfezione i suoi ragazzi, riesce a toccare le corde giuste: "A fine primo tempo siamo entrati tutti negli spogliatoi, anche noi che eravamo in panchina non siamo rimasti a riscaldarci fuori, e il mister ci ha detto che la potevamo riprendere. Ci ha caricato dicendoci che dovevamo crederci, nonostante fossimo sotto di un gol, ed anche se ci avessero fatto il 2-0 dovevamo continuare senza mai darci per vinti. Rientrati in campo, purtroppo è arrivato il raddoppio dell'Urbetevere ma noi, con le parole del mister ben chiare in testa, abbiamo dato vita ad una rimonta incredibile". Con De Angelis torniamo anche su uno degli aneddoti più particolari di questa finale. Ironia del destino il tecnico Riccardo Mosciatti, ospite nella nostra Redazione qualche giorno prima della sfida per una puntata speciale di GR Live insieme anche all'allenatore dell'Urbetevere Alessandro Mussoni, scrive come suo pronostico proprio il risultato di 3-2 per i suoi: "Il mister riusciva tante volte a prevedere le partite, ci diceva spesso quello che secondo lui sarebbe successo e poi in campo si verificava esattamente quello che ci aveva anticipato. Sapeva come affrontare determinate gare, anche pesanti come una finale, e questo ci ha dato una grossa mano".
L'ingresso in campo ed il gol decisivo - Al 30' della ripresa arriva poi finalmente il momento di entrare in campo per l'attaccante esterno: "Quando ci hanno segnato il 2-0 ero ancora più carico di prima. Sul 2-1 poi, ero contentissimo di entrare in una finale regionale e voglioso di rimontare lo svantaggio, ho dato davvero tutto quello che avevo da quando ho messo piede in campo fino al triplice fischio". L'azione del gol non è casuale, si tratta di uno schema provato che De Angelis non a caso aveva già riproposto in un'altra occasione, neanche un minuto prima dell'apoteosi: "Moltissime volte, anche in allenamento, il mister ci faceva provare di attaccare sempre il secondo palo perché lì potevano arrivare palloni interessanti e così è stato. Ringrazio Morano che mi ha servito un assist al bacio, è andato via in velocità sulla destra ed ha messo un cross precisissimo proprio sulla mia testa". Esplode così la gioia inarrestabile: "Quando ho segnato non potevo chiedere altro. Una gioia immensa, avevo realizzato un gol che aveva portato alla conclusione di una rimonta pazzesca in finale regionale e non potevo desiderare di meglio. Avevo promesso di dedicarlo ad alcuni miei amici che poi però non sono riuscito a trovare con lo sguardo tra la folla ma la dedica è a loro". Dopo la rimonta da sogno, nelle ultime battute la Vigor Perconti ha tirato fuori gli artigli per difendere il vantaggio: "Gli ultimi minuti sono stati interminabili. In quel momento non potevamo sbagliare ed avevamo l'obbligo di difenderci con tutto quello che avevamo per portare a casa quello che ci eravamo conquistati con voglia e carattere".
Il trionfo e l'esplosione di gioia - Arriva poi il tanto atteso triplice fischio ed è estasi blaugrana: "Una liberazione vera e propria, non volevamo più uscire da quel campo, all'inizio eravamo increduli per la rimonta che eravamo riusciti a completare. Dopo la partita ne abbiamo parlato dicendoci che avevamo fatto un vero e proprio miracolo, è stata una gioia immensa". Il bilancio dell'annata non può che essere ottimo, nonostante lo Scudetto svanito solo ai rigori: "Secondo me è stata una grandissima stagione, siamo arrivati fino in fondo ed abbiamo dato tutti noi stessi. Dopo la finale regionale sapevamo quello che ci aspettava ed il premio che c'era in palio, sfortunatamente non siamo riusciti a vincere lo Scudetto ma abbiamo dato tutto. Un percorso che mi porterò sempre nel cuore, un sogno che non si è potuto esaudire fino alla fine ma rimane comunque un'esperienza incredibile che mi ha fatto crescere tanto e che mi porterò sempre nel cuore". In conclusione, l'Uomo del destino Damiano De Angelis ci tiene a fare un ringraziamento speciale al suo allenatore Riccardo Mosciatti: "Ringrazio tantissimo il mister che ha creduto in me e nelle mie qualità, aiutandomi a crescere sia come uomo che come giocatore, si è sempre fidato di me e di questo non posso che esserne grato".
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