L'intervista
Mentana, Cola: "Da noi ogni bambino deve giocare e divertirsi"
A dirigere la scuola calcio del Mentana 1947 è Fabio Cola, figura già presente lo scorso anno nel nostro organico e che anche per questa stagione vuole confermare quanto di buono fatto per la società amarantoblù con un unico imperativo: far sì che ogni bambino cresca e si diverta. "Questo è l'obiettivo che ci si pone da inizio stagione – spiega Cola – un continuo miglioramento sia sul piano tecnico che caratteriale, mettendo le giuste figure al fianco dei nostri bambini e facendoli seguire con attenzione di mese in mese. Poi per me la priorità, al di là dell'aspetto sportivo, sarà quella di far sentire ogni bambino a proprio agio. Chiaramente vincere è bello, ma è ancora più importante che ognuno di loro stia bene, si diverta ed esca dal campo con il sorriso. Devono giocare tutti, il risultato viene dopo. Tutti vogliamo avere buoni numeri, ma bisogna anche valutare la qualità degli istruttori e degli allenamenti, e allora io preferisco lavorare bene su ogni gruppo, affidandoli ad istruttori federali, che magari affiancargli ragazzi senza alcun titolo, per quanto bravi, e che non possano garantire ai bambini ed alle famiglie un determinato servizio". Ed in tal senso, la direzione presa dalla società sembra essere quella giusta: "Siamo in una zona difficile da raggiungere, e nei nostri dintorni ci sono realtà molto importanti. Noi abbiamo iniziato lo scorso anno quest'avventura, stiamo crescendo bene e credo che ad ora siamo l'unica AS Roma Academy della zona, questo certifica la qualità e la completezza del nostro lavoro. Il presidente sta facendo investimenti importanti, e posso garantirlo data la mia esperienza in società professionistiche negli anni passati. L'obiettivo è far crescere la società, io sono contento di conoscere e lavorare con il presidente Sassone, e tutti noi vogliamo ripagare i suoi sforzi svolgendo un ottimo lavoro. I numeri sono in crescita, anche per quanto riguarda le Giovanili, e stiamo raccogliendo i frutti del lavoro dello scorso anno. L'aspetto più gratificante per un direttore come me è questo. Ringrazio la società per avermi dato il ruolo di direttore della scuola calcio, l'unico che mi mancava in questo sport. Per me è uno stimolo in più a fare bene, e consegnare, a giugno, dei bambini migliorati sul piano sportivo ad ogni famiglia. L'importante è ricordare tutti che ognuno di loro non ha nessun dovere di essere un campione, ed ha diritto a sbagliare".