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LA LETTERA

Uscire prima da scuola per il calcio. La riflessione di un genitore

Lettera aperta di un papà alla federazione: "Che cosa insegnamo ai nostri figli: che lo sport viene prima dello studio?"

06 Dicembre 2023

Sport ed educazione remano nella stessa direzione?  La nota di un genitore

La lettera aperta di un papà che scrive alla Federazione portando alla ribalta una tematica riguardante molti ragazzi che frequentano la scuola dell'obbligo. 

"È capitato un'altra volta. E sono due, in questo inizio di stagione. La squadra Èlite di 2008 in cui gioca anche mio figlio ha dovuto recuperare una partita di campionato in un giorno feriale con inizio alle 14.30. Quindi con convocazione alle 13.30. Non importa quale sia la squadra, né quali siano le ragioni (certamente valide) del rinvio. Non voglio creare un caso sul singolo episodio. Il problema è che non è la prima volta e certamente non si tratta di un caso isolato (nella fattispecie, a noi era già successo in un martedì di ottobre, con convocazione alle 14 in trasferta). Le mie domande per i vertici federali, sono le seguenti: come si fa a porre dei ragazzi di secondo superiore e comunque Under 16, quindi per legge ancora nell’obbligo scolastico, di fronte al bivio tra frequentare le lezioni o uscire prima da scuola per rispondere a una convocazione? Che messaggio stiamo lanciando loro? Che prima viene il calcio e poi la scuola? Oppure, semplicemente, dobbiamo mettere le famiglie nella sgradevole posizione dei paladini dei sani principi che dicono di no al mister, alla società, alla Federazione, perché "io non ti firmo un’uscita anticipata da scuola per andare a giocare"? Non dovremmo remare dalla stessa parte, famiglia e movimento sportivo, nell’educazione di questi ragazzi? Lo sport ne è certamente parte integrante, se non addirittura una delle colonne portanti, se vissuto correttamente; ma può arrogarsi un ruolo prioritario anche di fronte alla scuola, il primo dovere di questi ragazzi, nel momento in cui certi orari dissennati pongano le due cose in alternativa? E non mi soffermo sui disagi di chi ha dovuto chiedere permessi o ferie per andare a prendere i figli prima del tempo a scuola e accompagnarli alla convocazione, dal momento che per i ragazzi di queste categorie le società non dispongono di mezzi di trasporto propri e fanno affidamento sulla nostra buona volontà e sul nostro entusiasmo. Che non mancano mai... ma perché la Federazione permette questi orari per le partite di campionato?".

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