l'intervista

Ladispoli, Fabio Ceccacci racconta il lavoro sulle giovani leve del Ladispoli

Gabriele Tossio

Coi giovani ci ha sempre saputo fare. Fabio Ceccacci Responsabile Scouting del Ladispoli,
ha dedicato e dedica ancora la sua vita sportiva, alla scoperta e, alla cura, dei ragazzi. Ex
calciatore, noto dirigente sopratutto nella prima squadra negli anni in cui, il club nero azzurro
oscillava tra la D e l’Eccellenza, Ceccacci ha messo la sua grande esperienza, al servizio della
presidentessa Sabrina Fioravanti e, ovviamente, dell’intero mondo giovanile, inerente l’Academy
Ladispoli. Fabio Ceccacci racconta il mondo ladispolano; un buon caffè nel cuore di
Civitavecchia e via, a cercare di capire come è strutturata l’Academy, in un’era dove, le risorse
interne create e, sviluppate adeguatamente, sono veramente oro colato.

Come procede l’avventura nel club rossoblu? "Direi molto bene. Stiamo lavorando assiduamente ogni giorno, per generare a Ladispoli un polo calcistico che, sia la calamita principale del comprensorio che, andiamo ad abbracciare e, soprattutto, costantemente a monitorare".

Come lavora lo staff che avete allestito col placet della proprietà?
"La figura professionale è naturalmente alla base. Da noi, c’è solo gente che ha fatto calcio in un
certo modo. Puntiamo anche sulla tecnologia; siamo dotati di un applicazione che, ci consente di
monitorare tutti i campionati giovanili".

Interessante...
"Più che altro performante. Siamo in grado di seguire costantemente i pure i tornei provinciali;
serbatoi prolifici, a cui attingiamo volentieri; il diamante, del resto, va scovato quando è grezzo".

La politica della presidentessa Fioravanti prevede l’inserimento precoce dei giovani, della
“cantera”, in prima squadra "Sì. Ed è una linea che sposo in pieno. Basta guardare a Giacomo Paganetti. Il nostro direttore Oberdan Scotti lo ha promosso a pieni voti dagli Allievi alla prima squadra, col benestare di mister Puccica e, abbiamo visto tutti come è andata a finire; dopo alcune partite in prima squadra Paganetti è stato acquistato dalla Salernitana. È stato fatto un grande lavoro d’equipe".

Cosa ha il Ladispoli di diverso rispetto ad altri club del comprensorio? “In sostanza lo abbiamo detto. Noi ci crediamo davvero nei giovani e lo dimostriamo. Poi, c’è l’Angelo Sale, la nostra casa, un nido sicuro, confortevole e all’avanguardia, in primis per i bambini. L’Academy Ladispoli collabora poi strettamente con club professionistici. Adesso abbiamo organizzato un raduno da noi per gli emissari del Pescara ma sono previste, ovviamente altre iniziative simili e tante ce ne saranno sempre, in futuro".

In conclusione, cosa hanno di speciale i giovani Fabio? "La voglia di mettersi in gioco, il sorriso innocente, la spontaneità. Il fatto che hanno solo margini di miglioramento. Poi il senso di appartenenza. Il giovane si affeziona, crede nella maglia e nei valori del club. Ma, il nostro obiettivo a Ladispoli è preparare i ragazzi per un’eventuale opportunità che, grazie al nostro sistema capillare di contatti instaurati grazie alla fiducia negli anni, arriva praticamente sempre per chi la merita".

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