L'intervista

Roma 7.0, la scuola calcio da dentro. Gabelli: "Educazione e rispetto al primo posto"

Ufficio Stampa Roma 7.0

Prosgue il viaggio all'interno della scuola calcio della Roma 7.0. Questa volta a raccontarci le emozioni che tutti i giorni si vivono all'interno del centro sportivo arancionero è Fabrizio Gabelli, dirigente accompagnatore del gruppo dei 2012: "Sono tre anni che svolgo questo ruolo e seguo i ragazzi nel loro percorso di crescita, aiutando gli istruttori e la società in tutto ciò che si fa fuori dal campo. I ragazzi vengono seguiti dal momento in cui varcano il cancello fino a quando poi escono per tornare a casa. Cerchiamo di insegnare loro i valori sani dello sport, i comportamenti e le regole da seguire dentro lo spogliatoio, l'atteggiamento da tenere in campo, il rispetto degli avversari. Devo ringraziare anche i genitori per questo, perché credo che non ci sia una società contro cui abbiamo giocato che possa dire di aver visto sugli spalti comportamenti sbagliati da parte loro". Gabelli ha poi proseguito toccando anche l'aspetto prettamente calcistico, perchè alla Roma 7.0 è fondamentale il contributo di tutti: "Dal lato tecnico devo dire che sto vedendo i ragazzi presi e concentrati nei tipi di allenamenti proposti dai mister, i quali si confrontano tra loro e con il responsabile della scuola calcio studiando ogni settimana l'obiettivo da raggiungere come gruppo e per ogni singolo giocatore. Nei momenti di difficoltà che ci sono stati abbiamo avuto una società che è intervenuta subito e questo fa la differenza. Al momento la stagione sta andando abbastanza bene, i ragazzi si stanno confrontando con squadre spesso forti e a volte paghiamo nell'aspetto fisico che a quest'età ti porta a giocare contro avversari che possono già essere strutturati fisicamente, ma ne usciamo sempre con una buona qualità di gioco. Se i ragazzi terranno questo atteggiamento, essendo il primo anno di preagonistica, credo che presto avremo ragazzi pronti a togliersi soddisfazioni nel calcio a 11, ma che siano soprattutto adolescenti rispettosi".

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