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Il caso
Dopo che le voci di ieri avevano riacceso la speranza, questa mattina il club gialloverde ha avuto la più brutta delle sorprese
07 Maggio 2024
Alberini: casa del Tor Sapienza
Ieri pomeriggio l'apertura, con il Consiglio Comunale che aveva convocato una riunione per oggi pomeriggio per cercare di trovare una soluzione, anche temporanea, per non lasciare senza casa il Tor Sapienza (e il Monterosi, che da quest'anno calcistico ha spostato la sua base delle giovanili nella Capitale). Stamattina, invece, il più brusco dei risvegli, con le forze dell'ordine che hanno cambiato le serrature al Centro Comunale di viale Alberini rendendo di fatto impossibile l'ingresso ai dirigenti. Uno vero e proprio shock per la dirigenza gialloverde, che viene così sfrattata nel pieno del finale di stagione, senza la possibilità di arrivare alla chiusura delle attività e cercare di riorganizzarsi durante l'estate. Difficile comprendere il perché di questa tempistica, difficile anche capire perché, dopo la speranza che le voci di ieri avevano riacceso, il Municipio abbia deciso di agire prima di qualsiasi altra indicazione dal Campidoglio. Non si tratta di entrare nel merito della questione, non si tratta di stabilire se la sentenza del Consiglio di Stato, che aveva ribaltato quella del TAR Lazio, sia giusta o sbagliata, non si tratta di discutere le ragioni che hanno portato il Municipio IV a intraprendere questa strada. La richiesta della società e dei propri tesserati, come era emerso anche nell'assemblea pubblica svoltasi proprio in viale Alberini la scorsa settimana e che aveva visto la partecipazione di centinaia di cittadini, era la possibilità di salvaguardare gli ultimi due mesi di attività di questi ragazzi che, da oggi pomeriggio, non potranno svolgere neanche gli allenamenti. Sono ore concitate, con il club che sta già lavorando per cercare di comprendere come mai, dopo l'apertura di ieri da parte del Comune confermata da fonti attendibili, stamattina ci sia stato questo colpo di scena. Con la speranza che questi ragazzi possano continuare, almeno fino al 30 giugno, ad inseguire un pallone. Perché in fondo poche settimane non avrebbero inciso sulla disposizione del Municipio, ma avrebbero solamente salvaguardato le centinaia di tesserati fino alla pausa estiva. Quando un provvedimento di questo tipo non avrebbe inciso sulla vita sportiva, e soprattutto sociale, di questi ragazzi.
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