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L'intervista

Campus Eur, Moriggi: "Abbiamo cambiato molto. Due gironi? Mi piacerebbe, ma..."

Il Ds dei bianconeri commenta il lavoro svolto con la società e il futuro passaggio a due gironi

14 Settembre 2024

Campus Eur, Moriggi: "Abbiamo cambiato molto. Due gironi? Mi piacerebbe, ma..."

Sergio Moriggi (Foto ©CampusEur)

Solo sette giorni ci separano all’inizio dei campionati Elite. Tra le squadre che continuano a dimostrare di avere basi forti per una crescita esponenziale c’è il Campus Eur: il Direttore Sportivo Sergio Moriggi ha analizzato con noi i miglioramenti della società bianconera visti negli ultimi anni e il lavoro svolto questa estate in vista della stagione, descrivendo anche l’evoluzione che sta attraversando il suo ruolo.

Partiamo da una panoramica sul lavoro svolto nel corso dell’estate.

Ormai il lavoro del Direttore Sportivo è sempre più complesso. La conclusione anticipata dei campionati ci consente di avere più di due mesi di "calciomercato", con sollecitazioni continue di tutti i tipi. Devo dire che quest'anno abbiamo scelto di cambiare molto rispetto alla passata stagione, in modo tale da allestire squadre che rispecchiassero la nostra idea di calcio.

Quali sono le peculiarità che deve avere un giocatore della sua società.

Il giocatore che sceglie di venire al Campus Eur deve avere passione, voglia di crescere e migliorarsi in un ambiente sereno. Questo è il denominatore comune a cui poi si vanno ad aggiungere, a seconda del bisogno, la tecnica individuale o la forza fisica.

Oramai anche nelle giovanili si tratta di vero e proprio calciomercato, le chiedo quindi se e come sia cambiata la figura del Direttore Sportivo.

Fino a qualche anno fa il Direttore Sportivo era un uomo che da solo doveva costruire squadre e staff tecnici. Col passare del tempo però credo che sia diventato fondamentale, per chi occupa il mio ruolo, la creazione e la gestione di uno staff a supporto, perché ormai le problematiche e il lavoro si sono moltiplicati. Ritengo poi che sia molto importante studiare e fare i corsi che la Federazione propone per avere sempre di più una visione totale su questo ruolo così delicato che porta con sé oneri e onori.

Quali sono gli obiettivi che vi siete prefissati come club?

Quando sono arrivato al Campus la situazione di classifica delle squadre non era delle migliori, col lavoro stiamo progressivamente crescendo, e la scorsa stagione abbiamo sfiorato le finali con l'Under 15. Quest'anno rimaniamo ambiziosi, ma la priorità rimane la crescita dei ragazzi. Analizzando squadra per squadra l'Under 14 di Mister Morezzi è quasi interamente frutto del suo lavoro nella Scuola Calcio. Il mister crede molto in questo gruppo e dopo le grandi soddisfazioni con l'Under 15 nella scorsa stagione, ha voluto ripartire proprio dalla più giovane delle categorie. Con loro vogliamo fare un percorso di intensa crescita. L'Under 15 di Mister Lampazzi è una squadra che ha confermato gran parte del gruppo che lo scorso anno ha ben figurato con la stessa guida tecnica in Under 14 ed è stata arricchita di elementi molto interessanti. L'Under 16 invece è un gruppo nuovo, che sotto la guida di Mister Tursi potrà fare bene, ne siamo convinti. Infine, l'Under 17 è il gruppo che abbiamo cambiato maggiormente e siamo sicuri che con Mister Galdelli al timone potrà divertirsi tanto. Possiamo toglierci tante soddisfazioni.

Questa sarà l’ultima stagione delle giovanili a tre gironi, qual è il suo pensiero a riguardo?

Credo che il livello di stress per i ragazzi quest'anno sarà veramente elevato. Bisognerebbe trovare una soluzione per far tornare i ragazzi a giocare senza gli isterismi a cui purtroppo li abbiamo quasi abituati. Io personalmente credo che si possa tranquillamente tornare ai due gironi, ma mi piacerebbe partecipare a campionati da 16 o 18 squadre a girone, con playoff allargati per rendere più avvincente la regular season fino alla fine.

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