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L'INTERVISTA

Pomezia, Nardinocchi: "Chi arriva deve essere orgoglioso, la credibilità è importante"

Il ds del settore giovanile rossoblù a ruota libera su diversi temi relativi al nostro calcio

17 Settembre 2024

Pomezia, Nardinocchi: "Chi arriva deve essere orgoglioso, la credibilità è importante"

Renato Nardinocchi, ds del settore giovanile del Pomezia

Finalmente si parte. Dopo tanta attesa nel weekend che sta per arrivare si torna ufficialmente in campo, con la giornata d'esordio relativa ad Under 17, Under 16, Under 15 e Under 14 Elite. Dopo un estate trascorsa all'insegna di diversi cambiamenti specialmente dal punto di vista del settore tecnico e con una stagione, che promette di essere importante, abbiamo parlato con il direttore sportivo del settore giovanile del Pomezia, Renato Nardinocchi, toccando diversi argomenti, da com'è cambiato il suo ruolo nel corso del tempo, agli obiettivi stagionali, per chiudere con il prossimo ritorno a due gironi in Elite.

Partiamo da una panoramica sul lavoro svolto nel corso dell’estate

"Il nostro è un progetto che è nato, investendo molto sul settore giovanile, specialmente da quando sono arrivato. C’è molta stima e collaborazione con il direttore sportivo della prima squadra Mezzina e ringrazio per la fiducia da parte della società in particolare il patron Bizzaglia ed il direttore generale Bussi. Ho cercato di cambiare portando allenatori con esperienza di categorie Elite, che hanno un idea di calcio e mentalità, un pò come sono fatto io, cioè in un certo modo, per alzare l'asticella, per crescere come società. Stesso discorso che riguarda il parco giocatori, facendo arrivare diversi elementi, per i tre gruppi Elite che sono stati rinforzati. Ad esempio i classe 2008 lo scorso anno erano arrivati sesti e abbiamo integrato con elementi di spessore, stesso discorso per i 2009, per i 2010 invece essendo arrivati quarti lo scorso anno, abbiamo messo tanta qualità dentro e le recenti prove disputate, ci hanno dato delle risposte convincenti. Diverso è il discorso dei 2011, che faranno Under 14 regionale, ma che escono dalla scuola calcio. Quindi è un punto sempre interrogativo, facendo lo stesso percorso svolto con le giovanili. Vediamo adesso che tipo di girone sarà, fermo restando che l'obiettivo è stare più in alto possibile per poi vedere dove si può arrivare".

Quali sono le peculiarità che deve avere un giocatore della sua società?

"Chi arriva qui, deve intanto essere orgoglioso di far parte del progetto del Pomezia Calcio. Perchè non interessa se il ragazzo ha fatto in passato ha fatto Elite, Regionale o Provinciale. Deve avere determinate caratteristiche, che sia a livello calcistico, caratteriale e umano, quello vado a vedere soprattutto. Quindi sono queste le cose più importanti, ad esempio non vedo da dove viene il ragazzo, ma cosa fa in campo nel momento in cui è qui".

Oramai anche nelle giovanili si tratta di vero e proprio calciomercato, le chiedo quindi se e come sia cambiata la figura del Direttore Sportivo.

"Oggi è questo, poi la differenza rispetto al calcio dei grandi, è dove tu chiami il giocatore, chiami il procuratore, parli dell'ingaggio e quindi c'è una terza parte. Nel settore giovanile per prima cosa devi essere secondo me credibile, quello è il vantaggio che riesco magari ad avere io, perchè non prometto la Serie A a nessuno, quello che prometto, con anche dei colloqui che sto facendo adesso che sta per iniziare la stagione, è capire come stanno i ragazzi, come si trovano ma a livello ambientale specialmente. Quindi la credibilità è importante, raccontare la verità, il mio è un hobby anche se è un secondo lavoro ormai, ma faccio un esempio, quest'anno l'agonistica non l'ho portata in ritiro, facendo risparmiare alle famiglie perchè economicamente è una spesa ulteriore, perchè preferisco un percorso più umano, meno esasperato. Una regola che mi piace è che a giugno puoi cercare di riconfermare i calciatori, cosa che ti da poi modo di programmare, lavorare in prospettiva, capire chi tenere o meno. Purtroppo promesse non se ne possono fare, con genitori che pensano di avere figli che fanno la Serie A, poi sento dire che c'è chi offre il rimborso, chi non fa pagare e altre situazioni. Qui a Pomezia è un altro mondo, più umano diciamo, ed è ancora più difficile fare calcio in una certa maniera, quindi la credibilità è fondamentale".

Quali sono gli obiettivi che vi siete prefissati come club?

"In generale è la crescita del settore giovanile, negli ultimi due anni siamo cresciuti a livello esponenziale, noi con i 2008, 2009 e 2010 se i ragazzi fanno il loro, il mister lo stesso e uguale lo staff, possiamo in base al girone che abbiamo, stare nella parte alta del tabellone. Questo non vuol dire play off, ma arrivare tra le prime cinque, sei. Sicuramente sono tre squadre Under 17, Under 16 e Under 15 Elite fatte bene, migliorabili, che possono stare lì sopra anche se inserite in raggruppamenti di tutto rispetto. L'Under 14 come ho detto resta un punto interrogativo, proprio per quello che dicevo poco fà, poi vedremo comunque".

Questa sarà l’ultima stagione delle giovanili a tre gironi, qual è il suo pensiero a riguardo?

"Qui posso dire di essere contento, ma sono consapevole di aver fatto le squadre bene (ride), quindi non voglio sembrare spocchioso, ma sono contento perchè ho la certezza, tra virgolette diciamo, che non vado a retrocedere, quindi magari stringendo il prossimo anno, chi ha l'Elite deve qualità ed è più facile andare a prendere il giocatore".

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