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L'Intervista

Colleferro, Luca Di Placido a tutto tondo: "Al centro i ragazzi e la loro crescita"

Il responsabile del settore giovanile presenta la nuova stagione: dal lavoro svolto in estate ai valori del club rossonero

21 Settembre 2024

Colleferro, Luca Di Placido a tutto tondo: "Al centro i ragazzi e la loro crescita"

Luca Di Placido, responsabile del settore giovanile rossonero (Foto ©Colleferro)

Il conto alla rovescia sta per terminare ed oggi prenderanno finalmente il via i campionati Elite, che saranno poi seguiti dai Regionali che partiranno invece tra due settimane. Sarà una stagione ricca di impegni per il Colleferro che, negli ultimi anni, sta portando avanti un lavoro importante con il proprio settore giovanile. Andiamo a conoscere meglio il mondo rossonero attraverso le parole del responsabile dell'agonistica Luca Di Placido: dai valori agli obiettivi, con al centro di tutto la crescita dei ragazzi sotto ogni punto di vista.

Partiamo da una panoramica sul lavoro svolto nel corso dell’estate.

"Non abbiamo mai staccato perché, prima che terminasse la scorsa stagione, ci siamo già messi all'opera per migliorare le nostre squadre agonistiche, insieme a tutto il team. Un estate faticosa perché molti ragazzi sono venuti a provare, segno di quanto di buono sia stato fatto finora, questo significa che siamo diventati un po' il punto di riferimento per la zona ed i paesi limitrofi. Abbiamo allestito e migliorato rose che già negli anni precedenti erano molto competitive, con la speranza di continuare a crescere e migliorare al di là dei risultati, al centro ci sono i ragazzi e la loro crescita".

Quali sono le peculiarità che deve avere un giocatore della sua società?

"La cosa che più mi intriga è la volontà di osare. Mi piacciono molto i giocatori che hanno personalità e voglia di fare, che si prendono le responsabilità e si mettono in gioco con libertà ma attraverso principi di gioco giusti. Sono un amante della creatività".

Oramai anche nelle giovanili si tratta di vero e proprio calciomercato, le chiedo quindi se e come sia cambiata la figura del direttore sportivo?

"Credo sia una figura molto importante e dipende sempre dall'obiettivo che si pone la società. Faccio questo ruolo qui da ormai 14 anni ed abbiamo intrapreso un percorso mirato che ci ha portato ad essere dove siamo ora, raggiungendo risultati importanti. Accompagnare i ragazzi dalla scuola calcio fino all'agonismo, questo è un po' il nostro credo, in questo modo loro vedono che c'è continuità e si affezionano a questi colori. La più grande soddisfazione è vedere sempre più ragazzi che da fuori vengono da noi e sempre meno che invece decidono di andarsene perché qui si trovano benissimo".

Quali sono gli obiettivi che vi siete prefissati come club?

"Non perché è una frase fatta ma, come dicevo prima, il nostro focus principale è la crescita dei ragazzi. La nostra intenzione è ovviamente quella di fare bene, magari prendendo altre categorie Elite, ma senza farci condizionare dal risultato. Gli allenatori infatti verrano valutati in base a come miglioreranno i propri gruppi, questa è la cosa più importante".

Questa sarà l’ultima stagione delle giovanili a tre gironi, qual è il suo pensiero a riguardo?

"Proprio perché miro principalmente alla crescita, non mi faccio condizionare da queste cose, addirittura se fosse per me toglierei l'Elite e tornerei ad un girone unico che racchiuda Elite e Regionali. Questa secondo me potrebbe essere la soluzione giusta per spingere le società a lavorare al meglio anche sotto ed implementare tutto il settore giovanile".

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