La riforma

Safeguarding: la convenzione di Gesis Italia per la nuova (e obbligatoria) figura societaria

Michele Del Fine

Un ruolo studiato per garantire la tutela dei minori a 360º. Laureti: “Un passo importante”. L’Avvocato Ricci: “Lo sport vuole affrontare questa tematica in modo deciso”

Anche nel Lazio si sta cercando di introdurre la figura del "Responsabile Safeguarding" affinché si garantisca maggiore tutela al diritto alla salute e al benessere psico-fisico dei ragazzi (e non solo) che svolgono attività sportive. Ma che cos’è il "Safeguarding"? Il Safeguarding è l’insieme di procedure e pratiche che volgono a garantire ai minori che frequentano contesti di carattere educativo, sociale o altri, una continua tutela da possibili maltrattamenti e abusi ad opera di adulti. Tali contesti devono saper rispondere adeguatamente a segnalazioni e con questa nuova figura, il cui compito non sarà soltanto a tutela dei minori ma di tutti i tesserati, si potranno individuare con maggiore attenzione eventuali casi di abusi, violenze e discriminazioni di ogni genere. Come già affermato in precedenza, anche nella nostra Regione, il Responsabile Safeguarding sarà realtà, tant’è che alcune società sportive si stanno già muovendo in questo senso. Il presidente di Gesis Italia, Daniele Laureti, ha spiegato l’importanza di questo ruolo e della funzione che ha la stessa associazione in questa attività: "È un ruolo importante e a mio parere oggi imprescindibile, perché la tutela dei minori deve essere centrale a livello di crescita sia nelle scuole che nelle attività sportive. A tal proposito c’è questa necessità ancor prima di istituire ed osservare i codici di condotta e i realtivi Modelli Organizzativi finalizzati ad evitare azioni o comportamenti che possano essere inappropriati o potenzialmente abusivi nei riguardi dei minori oltre che alla figura del "Safeguarding" chiamata a monitorare e controllare per prevenire e contrastare ogni tipo di abuso,violenza e discriminazione sui tesserati".
Una scelta, quella dei club,da effettuare entro il 31/12/2024, che dovrà essere oculata, vista la delicatezza del ruolo: "Naturalmente questa figura deve essere competente, altrimenti viene meno la sua funzione - continua Laureti - Proprio per questo la Federazione ha allargato la possibilità di ricoprire questo ruolo anche ai presidenti, che dovranno ovviamente partecipare a specifici corsi di formazione e di aggiornamento per acquisire le adeguate competenze .
Da qui nasce al fine di facilitare questo processo l’idea della Gesis di proporre e sostenere, grazie alla disponibilità e professionalità degli avvocati Maria Grazia Ricci e Lina Musumarra, una convenzione da loro concepita per andare incontro alle esigenze del caso.
Una scelta che porterà ai Club e alle Associazioni una maggiore tutela e in rapporto nel tempo sicuramente un risparmio economico dettato dai vari adempimenti legati alla formazione e agli aggiornamenti specifici che questa normativa prevede.

"La prima ad interessarsi è stato l’Atletico 2000, con la quale c’è stato un incontro, ma anche altre realtà come la Red Tigers e la Spes Artiglio hanno aderito formalmente alla convenzione e presto presso le proprie strutture ospiteranno il Team degli Avvocati Misumarra e Ricci, che oltre a formare lo Staff illustreranno alle famiglie dei tesserati le dinamiche di controllo e e di monitoraggio che saranno effettuate periodicamente all'interno dell'impianto dove praticano sport i loro figli. La nostra funzione - conclude Laureti - è quella di sostenere la gestione delle società sportive, per questo abbiamo avuto quest’idea ben accolta". Anche l’avvocato Maria Grazia Ricci crede fermamente che la strada creata da Gesis Italia possa incentivare le società ad interfacciarsi con quello che con la riforma dello sport è diventato a tutti gli effetti un obbligo giuridico: "L’obiettivo è quello di sostenere le associazioni dilettantistiche a prendere confidenza con la sfera del Safeguarding e al tempo stesso sensibilizzarle alla problematica della tutela degli atleti, in particolare dei minori ed aiutarle ad affrontare determinate situazioni". Negli ultimi anni, purtroppo, i casi di bullismo, razzismo, discriminazione di genere ma anche episodi ben più gravi come abusi sessuali, hanno riempito le pagine di cronaca: "Quello della tutela dei minori è un argomento molto forte, ovviamente da sempre oggetto fondamentale e quindi messo in primo piano, e il mondo sportivo vuole affrontare questa tematica in maniera decisa - continua l'avvocato Ricci - La presenza di un responsabile al di fuori dell’assetto organizzativo, dà sicuramente maggiore sicurezza alle famiglie. L’importanza di questo adempimento è sicuramente tutelare i minori, prevenendo e riconoscendo immediatamente tutti i comportamenti non idonei. Ai giovani va garantita la possibilità di praticare sport in un ambiente sano e sicuro sotto ogni punto di vista. È un tema di rilevanza nazionale, ma anche internazionale".

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