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L'Intervista
13 Novembre 2024
Il direttore tecnico Paolo Domizi (Foto ©Scuola dei Leoni)
La Scuola dei Leoni nell'ultimo periodo si è resa protagonista di un restyling importante che sta già dando i suoi frutti. Tra le novità anche il cambio ruolo di Paolo Domizi, tra le colonne di questo club, passato dal campo alla scrivania come direttore tecnico. Queste le sue sensazioni dopo i primi mesi di lavoro: "Il passaggio dalla collaborazione con il Frosinone a quella che ci ha portato ad essere un Centro Tecnico di Formazione della Lazio è stato complesso e sospirato. Questi primi tre mesi della nuova avventura sono stati pieni di lavoro e non ci siamo fermati mai, l'organizzazione che c’è dietro una società che vuole fare settore giovanile ad alto livello è pazzesca. Con il presidente Claudio Peroni, il direttore generale Tiziana Decina e lo staff di segretaria composto da Antonio e Piero, l’impegno è stato h24. Il fine settimana vado a cercare un po' di relax in giro per i campi a seguire i ragazzi che corrono dietro ad un pallone e si divertono. Vederli gioire per un gol, arrabbiarsi per averne preso uno, vederli fare le loro scelte, vederli che riescono a fare gesti tecnici provati e riprovati in allenamento con i loro mister, sono queste le componenti da cui traggo energia per stare bene, è una fonte inesauribile". Il direttore tecnico esprime tutto il suo orgoglio nell'aver ricevuto questa grande dimostrazione di fiducia da parte del presidente Claudio Peroni, sottolineando poi ancora quanto sia importante il lavoro di squadra in casa Scuola dei Leoni: "Uscire dal campo e passare dalla parte di chi guarda mi è costato tanto. Sapevo delle difficoltà del ruolo soprattutto nei rapporti con i genitori, in particolare quando è il momento delle scelte e ti ritrovi ad essere la figura di riferimento che fa da filtro. La scelta del presidente di affidarmi questo ruolo è stato un attestato di stima che non mi aspettavo, una sorpresa positiva a cui ho risposto presente con grande piacere. Insieme abbiamo scelto lo staff ed in campo siamo andati sempre in tanti proprio per non fare errori. Ho “colleghi” con esperienze importanti, che conoscono la materia e la praticano da anni, insieme abbiamo valutato cosa era meglio per i ragazzi. Hanno partecipato attivamente il preparatore atletico e quello dei portieri (dell’associazione Passione Portiere) ma non solo, si è unito a noi anche Simone Lupi, che ha preso l’incarico di responsabile dell’area agonistica e scouting mettendo a disposizione tutta la sua competenza". In conclusione, Domizi scende più nello specifico sulle modalità di lavoro e gli obiettivi da perseguire: "Bisogna essere bravi a miscelare divertimento e apprendimento, proponendo lavori di gruppo realizzabili dai ragazzi, ognuno con il suo passo e con i suoi tempi. Il pensiero operativo che voglio trasferire ai tecnici è che, se a fine anno vogliamo vedere i ragazzi cresciuti e migliorati, serve che mettiamo in campo qualità e organizzazione, venendo preparati senza dare mai l’impressione di improvvisare. Il tempo è oro: spiegazioni veloci, esercitazioni che variano velocemente e che stimolano l’attenzione del ragazzo. È stimolante anche per noi, è una sfida dove dobbiamo dimostrare di avere tutte le caratteristiche per essere riconosciuti come una scuola calcio di livello alto".
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