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L'Intervista
27 Novembre 2024
Antonio Rizzo, direttore organizzativo della Scuola dei Leoni (Foto ©Scuola dei Leoni)
Tra le new entry di questa stagione in casa Scuola dei Leoni c’è Antonio Rizzo, figura di spessore che è andata a ricoprire il ruolo di direttore organizzativo. È proprio lui a raccontarci cosa l’ha spinto a sposare questo progetto, con cui è stato praticamente amore a prima vista: "Il direttore generale Tiziana Decina, con la sua elevata capacità organizzativa ed il suo spessore culturale, e il presidente Claudio Peroni, con il suo competente acume professionale e gestionale. Sin dal primo incontro tra noi è apparso subito che le mie abilità ed esperienze avevano bisogno di queste due figure per completare la mia formazione. Ho subito capito che non bastava essere stato calciatore, allenatore e dirigente, per migliorare sé stessi occorreva incontrare le persone giuste che abbiano la capacità di trasmetterti tutto ciò che ti manca. Il tassello di competenza che mancava alla mia esperienza". Rizzo si è integrato alla grande fin da subito, trovando un ambiente perfetto per fare calcio perseguendo i giusti valori e con le persone giuste: "Negli ultimi dieci anni avrò rilasciato una o due interviste al massimo, lavorando "sottotraccia" ed "evitando di esaltarsi troppo". Nel mondo del "calcio dei bambini" occorre la passione e la competenza. Ciò che Claudio Peroni ha costruito, sino ad oggi e negli anni, è aver scelto un potenziale di eccellenze ed il suo gruppo di lavoro, che transitano nelle figure imprescindibili del ds Simone Lupi, forte conoscitore del calcio, del dt Paolo Domizi che farebbe la fortuna di molti club professionistici, e nel Responsabile Piero Rampone che ha capacità dirompenti. Questo è ciò che qui ho trovato, ciò che mi mancava, la loro elevata capacità cognitiva e tecnica. Da loro cerco di imparare tutto ciò che negli anni di calcio non sono riuscito a far mio". Il focus è continuare a lavorare con dedizione tutti insieme per far crescere sempre di più il mondo Scuola dei Leoni: "L'obiettivo da raggiungere è il lavoro. C'è da ultimare il prestigioso percorso FIGC di Scuola Calcio di Terzo Livello, da ampliare il Progetto Tutela Minori e da consolidare il livello tecnico dei nostri istruttori. C'è da essere vicini al territorio ed ai ragazzi meno fortunati e con difficoltà di integrazione sociale ed etnica. C'è da essere degni dell'enorme responsabilità di rappresentare un club professionistico come la Lazio. In sostanza c’è molto da fare, ecco il mio obiettivo: lavoro e riprendere in mano la passione".
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