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L'intervista
11 Febbraio 2025
Roberto Drommi, mister dei classe 2012 dell'Elis (Foto©GazReg)
Dopo aver ascoltato tutti i tecnici delle squadre agonistiche allestite dall’Elis per la stagione 2024/2025, passiamo ora ad analizzare il lavoro svolto nella Scuola Calcio, lì dove i piccoli calciatori muovono i primi passi nel mondo di questo sport imparando i fondamentali tecnici e sviluppando le basi della conoscenza tattica, così da costruirsi il proprio bagaglio per arrivare a competere a livello agonistico. Il compito di Roberto Drommi, uno dei tecnici che si occupano del gruppo dei 2012 di cui fanno parte i ragazzi della preagonistica, è prepararli ad affrontare il primo campionato in Under 14. L’istruttore biancoazzurro inizia dall’organizzazione delle diverse tipologie di lavoro che prepara per i ragazzi: “Per quanto riguarda gli allenamenti durante la settimana li divido in tre fasi: esercizi di tecnica individuale, esercizi di tecnica collettiva ed infine la partitella in cui abbiamo anche la possibilità di confrontarci con l’altro gruppo della preagonistica. Da settembre ad oggi stiamo procedendo molto bene, abbiamo affrontato situazioni veramente avvincenti”. Anche a livello di competitività il gruppo sembra tenere il passo: “Abbiamo fatto delle amichevoli ad inizio stagione prima dell’avvio del campionato ad ottobre. Il girone d’andata termina a Natale e a quel punto abbiamo fatto un torneo per continuare a testare il nostro livello. Nel nuovo anno poi altre tre amichevoli così da prepararci al meglio per il girone di ritorno che partirà a fine febbraio. Ho preso questa squadra a settembre, si tratta di un gruppo misto tra 2012 e 2013 e devo dire che soprattutto i primi, avendo un anno in più, sono ad un buon livello per quanto riguarda tutti i reparti, anche se dobbiamo migliorare qualcosa nella finalizzazione delle azioni che creiamo. La crescita in questi casi procede molto lenta, bisogna impegnarsi molto, devo farmi trovare preparato non solo tramite libri ed internet, ma ingegnarmi anche nel preparare esercizi situazionali in vista proprio delle partite e devo dire che alcuni miglioramenti sono evidenti visto che non sono l’unico a vederli”. Il ruolo di Roberto Drommi è molto delicato e soprattutto è fondamentale nell’ottica di una scuola calcio che deve formare ragazzi che possano iniziare a competere nell’agonistica. Una responsabilità del genere è ripagata dai numerosi stimoli che può dare solo un lavoro a contatto con i bambini: “La situazione in questo caso è molto semplice e viene da un fattore più psicologico. Il mio è il classico caso di quelle persone che da ragazzi non riescono a fare quello che avrebbero voluto fare, poi quando cresci hai più possibilità, più autonomia e decidi di spingere proprio su quegli aspetti che ti sono mancati, e questo è il motivo più personale per cui faccio questo lavoro. Poi ci sono anche altre cose da analizzare: lavorare con i bambini è molto appassionante e stimolante, fanno delle uscite che hanno solo loro e che, a volte, crescendo perdono per qualsiasi motivo – poi sulla vicinanza della società –. Io ho girato tante società e, per un motivo o per un altro, sono sempre stato obbligato a cambiare. Questa volta, non vorrei parlare troppo presto, ma credo di aver trovato una società in cui mi trovo veramente bene, con un direttore della Scuola Calcio pratico e molto alla mano, con cui è un piacere lavorare. Oltre a questo, ho avuto la fortuna di aver trovato un mister, Ruggero Bua, nell’altro gruppo sempre con i 2012, che è estremamente collaborativo: mi viene in contro, sono 4 anni che lavora con la società e mi aiuta tantissimo nell’adattarmi, nell’inserirmi in questo nuovo contesto sportivo”. Infine, Drommi si apre raccontando cosa significa per lui fare parte di una società, di una Polisportiva come l’Elis: “La prima parola che mi viene in mente è Democrazia. Io non ho mai trovato una società che rispetta democraticamente l’autonomia di gestione degli allenamenti di ogni allenatore, che ci segue andando anche oltre la normalità, partendo dai piccolissimi dettagli che non si vedono in molte altre realtà e ti fanno capire che l’Elis ha una marcia in più in confronto agli altri. Un esempio è il corso BLSD che dovrò tenere a breve: si tratta di un corso che insegna a soccorrere soggetti colpiti da attacco cardiaco mediante la rianimazione cardiopolmonare e la defibrillazione. Tutti questi dettagli sono cose che ti fanno capire che c’è una sostanziale differenza rispetto ad altre realtà. Un ambiente lavorativo così familiare, così attrezzato e così attento ad ogni minimo particolare difficilmente si trova nelle società dilettantistiche e sono veramente contento di farne parte”.
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