Cerca

L'intervista

Elis, Simone Di Tullio: "In questo club si può costruire"

L'istruttore dei Primi Calci commenta il lavoro svolto in questi due anni e analizza la crescita vista nei sui ragazzi

09 Aprile 2025

Elis, Simone Di Tullio: "In questo club si può costruire"

Simone Di Tullio, istruttore dei Primi Calci dell'Elis (Foto©Elis)

Al secondo anno tra gli istruttori della scuola calcio dell’Elis, Simone Di Tullio ci racconta il suo percorso con la categoria dei Primi Calci, tra percorsi di crescita, sia tecnica che di approccio alla partita, ma anche il rapporto con i bambini e la società.

Per prima cosa partiamo dal metodo di lavoro che hai impostato con questi ragazzi, considerando la grande responsabilità che comporta il tuo ruolo.

Noi ovviamente ad inizio anno, partendo già dalle prime partite anche che abbiamo visto, siamo andati innanzitutto a vedere a che punto erano i ragazzi, anche perché, avendo formato un gruppo misto tra 2016 e 2017, abbiamo avuto comunque dei nuovi arrivi che devono ancora imparare le tecniche base del calcio come il semplice passaggio, mentre altri che erano già avanti. Poi tutto procede in base a come apprendono i bambini. Quindi all'inizio, coordinandoci con il mio collega, siamo partiti dalle tecniche base del calcio e su questo abbiamo insistito per più di un mesetto, mettendoli proprio a confronto magari con i ragazzi che erano già un po' più avanti, in modo tale che si potessero aiutare a vicenda. Per quanto riguarda l’uno contro uno, ci siamo arrivati più tardi, anche perché comunque bisogna prima mettere in condizione il bambino di avere dimestichezza nel tenere il pallone, ma soprattutto nel poter affrontare l’avversario. Siamo riusciti a farli crescere non solo dal punto di vista tecnico, ma anche da quello mentale, cioè abbiamo migliorato l’approccio alla partita nel confronto con l’avversario, senza nessun tipo di timore. Ovviamente tutto quello che proponiamo ai ragazzi lo mascheriamo come un gioco, quindi i vari esercizi li facciamo per sviluppare le abilità necessarie per poterle mettere in pratica quando si troveranno in partita.

Considerando anche quella che è stata la scorsa annata, hai visto una crescita nei ragazzi, e di che tipo?

L’anno scorso avevamo circa 15 o 16 ragazzi di cui la maggior parte sono rimasti e hanno avuto una crescita esponenziale, ritrovandosi ad aprile già pronti per il calcio a 7 la prossima stagione. Altri, invece, si sono aggiunti quest’anno e naturalmente c’era qualcuno già un po’ più avanti perché veniva da un percorso calcistico precedente e altri che hanno iniziato quasi da zero con il calcio. Poi giustamente mancava l’approccio a giocare le partite che ad affrontare l’avversario, ma ci siamo messi sotto per portarli ad un buon livello. L’obiettivo è che tutti a fine anno abbiano imparato almeno le basi del calcio, così che, se il prossimo anno vorranno continuare, proseguiremo questo percorso tentando di incrementarlo come abbiamo fatto in questa stagione con chi veniva già dal lavoro della scorsa. Credo che abbiamo un bel gruppo con un paio di 2017 che sono molto avanti e riescono a giocarsela anche con i più grandi. Chiudo parlando di un ragazzo che l’anno scorso aveva momentaneamente lasciato il calcio per alcune problematiche; quest’anno è tornato con noi ed ha avuto una crescita pazzesca a partire dai tornei natalizi: questo perché è sempre presente agli allenamenti e alle partite. Lui è proprio l’esempio perfetto di quale credo sia il giusto approccio con i ragazzi e il suo miglioramento lo ha portato ad oggi a giocare anche partite molto impegnative.

Cambiando tematica, quanto conta per questo ruolo e per questa fascia di età avere delle strutture importanti?

Conta tantissimo e in questo la società è impeccabile. Il Centro Sportivo Elis è molto attrezzato, sappiamo di avere sempre a disposizione diverso materiale. Anche, per esempio, avere i corsi federali svolti nella nostra struttura per noi è molto importante. Gli istruttori sono consapevoli di trovarsi in una realtà ancora piccola, ma in continua crescita per il quartiere: si vede dall’espansione sempre più grande non solo a livello di strutture e di campi, ma anche per quanto riguarda l’istruzione del personale. L’obiettivo è di includere tutti quanti, infatti sono presenti molti ragazzi di diverse nazionalità, fattore che ti pone di fronte a realtà diverse tra loro ed è motivo di grande crescita personale.

Riprendendo proprio da queste ultime parole, cosa significa per te far parte di una società come l’Elis?

Per me l’Elis è un’ottima società in cui costruire il mio percorso professionale nel mondo del calcio. Ripeto, è una realtà piccola nel suo contesto, ma che comunque si sta espandendo anno dopo anno e i numeri ce lo dimostrano. Già, per esempio, con i nostri ragazzi abbiamo lavorato in numero maggiore rispetto allo scorso anno, significa che si sparge la voce del buon lavoro che svolgiamo. Sono molto soddisfatto di aver iniziato qui questo percorso e spero di poter continuare il più a lungo possibile.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Gazzetta Regionale

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alle nostre newsletter

EDICOLA DIGITALE

Dalle altre sezioni