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Il Tor di Quinto e Massimo Testa: una storia di trionfi e tanti talenti
Ventinove finali in trentadue anni di presidenza, solo questo dato potrebbe bastare per indicare la grandezza del lavoro svolto dal Lider Massimo
Una storia di amore, di passione e di vittorie. Un'avventura di successi e cadute rovinose, gioie e dolori. Uno su tutti. Massimo Testa e il suo Tor di Quinto hanno riempito pagine indelebili del calcio dilettantistico italiano scrivendo una storia fantastica, unica, trionfando nel Lazio e non solo, esportando decine di calciatori in ogni Serie professionistica. Su tutti il campione del mondo Marco Materazzi, ma anche Ferdinando Sforzini, Simone Antei, Simone Sini solo per citarne alcuni. Le prime due intuizioni di Testa, ad inizio anni '90, sono l'ingaggio di Giampiero Guarracino come direttore sportivo, e la scelta di Lallo Ferzi come riferimento tecnico. Scelte che ripagano immediatamente nella stagione 90/91, quando arriva il primo titolo regionale grazie ai Giovanissimi. Poi inizia il mito rossoblù con la Juniores, il grande amore di Testa, che vince tre titoli consecutivi - 92/93, 93/94 e 94/95 - e il primo scudetto proprio nel 93. Ma sono gli anni 2000 a rendere la società romana un modello unico nel suo genere, quando all'iconico duo dirigenziale che nel frattempo ha dovuto salutare Ferzi, scomparso nel '98, si affaccia al loro fianco il giovane Paolo Testa. Con Paolo alla guida delle squadre, insieme all'inseparabile amico Fabrizio Tafani come preparatore atletico e collaboratore tecnico, la società torna a trionfare nel 2001 con gli Allievi, trascinati proprio da quel Ferdinando Sforzini che qualche anno dopo esordirà in Champions League con il Cluj, Poi inizia un dominio senza eguali nella Juniores: nella categoria più amata dal padre, Paolo conquista ben nove finali consecutive dal 2004 al 2012, vincendo sei titoli regionali e tre scudetti, di cui due consecutivi. Nel 2006 tornano al successo anche i Giovanissimi, mentre nel 2008 e nel 2009 è indimenticabile la doppietta con gli Allievi che in entrambi i casi arrivano ad un passo dal titolo italiano venendo eliminati nella final six per differenza reti, dimostrandosi in entrambe le occasioni la formazione con maggiore qualità. La tragedia della prematura scomparsa di Paolo, nel gennaio del 2012, rischia di essere un colpo troppo duro da sostenere per il club, ma Massimo nonostante il dolore non molla e torna in prima linea nella gestione delle squadre. La scelta vincente è quella di puntare nuovamente su un giovane cresciuto sotto la sua ala protettiva, come era stato per il figlio. È il nipote Lorenzo Basili il nuovo pilastro sul quale puntare la ricostruzione, con il figlio Riccardo che inizia ad intraprendere il percorso dirigenziale. Una lungimiranza, quella del patron, che viene ripagata nel 2017 nella finalissima vinta contro la Vigor Perconti, in un emozionante remake della sfida persa nel 2012, ultima finale disputata dai rossoblù. Una gioia che viene subliminata con la conquista del quinto tricolore qualche settimana dopo e dal terzo alloro nella categoria Under 15. Solo un anno fa l'ultima gioia, con la terza vittoria di Basili sempre in Under 19. Lo scorso aprile l'ultima finale regionale – la ventinovesima complessiva - di trentadue anni indelebili, indimenticabili, irripetibili. Vissuti sempre al Massimo. Sempre in Testa