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L'Intervista
16 Giugno 2025
La Scuola dei Leoni cambia nome in Invictus 2018 (Foto ©Scuola dei Leoni)
La Scuola dei Leoni è pronta a lanciarsi nella sua nuova era, con i valori che ha portato avanti da sempre ma con nuove prospettive, come conferma il nome della società che da luglio diventerà Invictus 2018. L'entusiasmo è tanto e traspare tutto dalle parole del direttore generale Tiziana Decina: "Vecchie radici, nuovo nome: è questo lo slogan che ci accompagnerà durante tutto questo percorso di cambiamento e trasformazione. Il nome scelto è Invictus 2018, questo sta a segnare che effettivamente noi restiamo ciò che siamo sempre stati, la Scuola dei Leoni fondata appunto nel 2018, ma ci rinnoviamo dopo aver abbracciato il progetto che ci lega alla Lazio e all'Accademia Frosinone. Siamo sempre noi, sempre gli stessi, quelli che non considerano i nostri iscritti semplicemente un numero ma che sono sempre pronti al campo a metterci l'impegno e l'orgoglio. In questi sei anni non abbiamo mai mollato e questo ci ha portato a crearci un nostro spazio circondati da società blasonate". L'obiettivo rimane quello di regalare un sogno a tutti i ragazzi che scelgono di entrare a far parte di questa grande famiglia: "Siamo una società multietnica, l'abbiamo sempre detto, che fa integrazione nel proprio campo. Siamo una società sempre aperta a nuovi progetti, ce ne sono parecchi in cantiere e ci aspetta dunque un'annata ricca di tanti eventi. Accompagniamo la crescita di ognuno dei nostri ragazzi in maniera soggettiva e non esponendoli troppo ad avventure precocemente, ma neanche limitandoli perché crediamo che debbano avere il meglio possibile. Cerchiamo di regalare loro un sogno e una speranza attraverso il massimo impegno". Proprio per questo, come sempre, il club lavorerà tanto sul sociale e sull'integrazione, aspetti che l'hanno sempre contraddistinto: "Abbiamo insegnato ai nostri ragazzi che voler migliorare le proprie prestazioni è un sentimento autentico e reale, così come è importante la voglia di dare il massimo in ogni occasione. Restiamo sempre al Qualcio in Via Marco Stazio Prisco 2, presso il campo storico che ci appartiene e che ci dà ormai la casa da sei anni. Ci sono anche tanti progetti legati all'integrazione, con calcio e altri sport messi a servizio dei più fragili, come punto di incontro e di ritrovo. Lavoriamo fitto, con ovviamente al mio fianco il presidente Claudio Peroni, per dare una chance a questi ragazzi che meritano tanta professionalità: siamo in ogni possibile manifestazione che possa abbracciare un aiuto concreto sul sociale e sull'integrazione, come ad esempio quella al Bambin Gesù con la Gesis. Questo è quello che siamo, abbiamo tanto agonismo e voglia di vincere non solo in campo ma anche nel sociale: vecchie radici, nuove prospettive".
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