L'intervista
Elis, Mario Latini: "No rancore, sono orgoglioso. Spero di proseguire con i giovani"
L'ormai ex Ds biancoazzurro commenta la separazione con la società e il percorso fatto in questo triennio di crescita
Dopo tre anni di collaborazione, al termine di una lunga stagione, sembra andare verso una conclusione il rapporto tra Mario Latini e l’Elis. La società biancoblù e il suo Direttore Sportivo si separeranno a fine mese prendendo, dunque, strade diverse. Ci eravamo lasciati a settembre con l’obiettivo di aumentare la competitività e iniziare a collezionare qualche vittoria che servisse ad accrescere la consapevolezza e la mentalità dei ragazzi contribuendo positivamente, quindi, al loro percorso calcistico: di successi ancora non ne sono arrivati, anche se in alcuni casi sono stati sfiorati e mancati per questione di dettagli, ma i miglioramenti si sono visti eccome all’interno delle compagini di Via Sandro Sandri. Arrivati al termine della stagione sportiva è arrivato il momento di fare un bilancio dell’annata, analizzare cosa è andato bene e cosa, invece, è mancato insieme al Direttore Sportivo. Queste le sue valutazioni sugli ultimi mesi: "Credo che questo sia un arrivederci con amarezza e rammarico per non aver concluso il lavoro che abbiamo iniziato e che, soprattutto per l’agonistica stava facendo segnare qualche buon risultato. Quest’anno abbiamo fatto per la prima volta due gruppi in Under 14, di cui uno si è classificato terzo, mentre il secondo, che ha partecipato al girone fuori classifica, per di più contro molte squadre di Viterbo, è arrivato quinto, contando anche la prestigiosa presenza di Roma e Lazio. Anche i 2010 si sono classificati quinti, mentre l’Under 16 è arrivata ad un punto dalla vetta con 110 gol fatti e soli 18 subiti; infine, l’Under 17 ha ottenuto il decimo posto salvando così la categoria regionale che era l’obiettivo che ci eravamo preposti a settembre. Per quanto riguarda, invece, la Juniores e la Prima squadra abbiamo ottenuto meno di quanto ci aspettassimo e questo è un po’ un mio rammarico perché speravamo di ottenere una crescita maggiore anche con loro. Sono stati anni molto intensi – continua poi il Ds commentando la decisione societaria di separarsi –, in una piazza molto ambiziosa e desiderosa di crescere nell’ambiente romano e questo non può che accentuare il mio grande rammarico. Ritengo di avere svolto il mio operato con tanta dedizione, serietà e soprattutto passione, professionalità, competenza e presenza attiva a 360°, con l’unico obiettivo di portare a livelli più competitivi l’Elis. I risultati parlano chiaro, la crescita dei ragazzi e degli allenatori e la coesione dei gruppi sono evidenti. Tuttavia, accetto e rispetto la scelta della società. Mi ha molto emozionato ricevere attestati di stima da parte di chi ha vissuto quotidianamente il mio progetto: allenatori, genitori e ragazzi, a loro va il mio più sincero grazie. Sono orgoglioso del percorso che abbiamo fatto insieme con passione, dedizione, professionalità e soprattutto rispetto. Non porto con me nessun rancore e mando un augurio sincero alla società che possa continuare a crescere con lealtà sportiva e portando avanti quei valori che sono sempre stati al centro del progetto che personalmente avevo in mente: rispetto, meritocrazia e attenzione alla crescita umana e sportiva dei ragazzi, sono fattori cruciali quando si parla di settore giovanile. Auguro a tutti di raggiungere soddisfazioni dentro e fuori dal campo". Successivamente, Latini passa all’analisi di ciò che è mancato in quest’annata per fare quel passo in più: "Sicuramente si poteva fare qualcosa di meglio. Tutto dipende dalla crescita e dall’abitudine che si ha a competere a certi livelli. Se ci si abitua a fare categorie importanti tutto il settore cresce, e lo stesso vale per i tecnici che possono aver commesso qualche errore nelle partite importanti. Alla fine per me è tutto un discorso di esperienza e di abitudine ad essere competitivi. Ad esempio, per quanto riguarda il secondo posto dei 2009 credo che il mister abbia fatto un buon lavoro, ma poi siamo mancati nelle partite decisive, mentre in Under 15 con una rosa forse più corta abbiamo dimostrato di saper gestire benissimo la partita e le diverse situazioni, con i ragazzi sempre entusiasti di lavorare con il tecnico. Una cosa simile è successa anche in Under 14, dove il secondo gruppo ha fatto un lavoro eccezionale: la squadra è sempre stata coesa e il mister ha creato un ambiente perfetto in cui molti ragazzi erano desiderosi di entrare. I 2008 avevano anche loro qualcosa in più da dare, ma il cambio in panchina ad inizio stagione ha rallentato l’approccio alla categoria, poi il tutto si è evoluto per il meglio con una salvezza tranquilla". Infine, conclude con un augurio a sé stesso per il futuro: "Non saprei cosa aspettarmi. Sicuramente mi auguro di continuare a lavorare con i giovani facendoli crescere sotto tutti gli aspetti, sia sportivi che umani. È un lavoro di prospettiva con i ragazzi, che prescinde dai risultati".